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Coltellate a Raiola Dietro l’aggressione motivi calcistici

ANGRI. La diffusione della notizia dell’aggressione di Antonio Raiola, ventiduenne angrese che vive a Pescara, ha fatto il giro della città in pochissimo tempo. Per fortuna, però, accanto a tanta...

ANGRI. La diffusione della notizia dell’aggressione di Antonio Raiola, ventiduenne angrese che vive a Pescara, ha fatto il giro della città in pochissimo tempo. Per fortuna, però, accanto a tanta paura i rischi dell’aggressione sono stati tempestivamente tenuti sotto controllo dal personale medico sanitario del nosocomio pescarese, tant’è vero che la prognosi del ragazzo si aggira intorno a poco più di un paio di settimane.

Ad indagare sulla vicenda, che non appare ancora completamente chiara agli inquirenti, gli uomini della volante della Questura di Pescara, agli ordini del vice Questore Alessandro Di Blasio. È stato aggredito, all’una e mezza circa di notte del 29 novembre, mentre era in compagnia di alcuni amici in viale Marconi a Pescara. Ad una prima ricostruzione dei fatti si tratterebbe di un’aggressione razziale. Picchiato perché meridionale. Una tesi, però, che non convince gli investigatori. Si indaga a tutto campo, a partire da una rissa scoppiata per motivi calcistici. Accanto alle testimonianze dei presenti, sarà particolarmente fondamentale l’analisi delle registrazioni delle videocamere di sorveglianza presenti in quella zona. Non è sarebbe il primo caso di giovani studenti del Sud.

Ancora si ricorda, infatti, la vicenda di Mimmo, giovane del nostro territorio, ma studente universitario a Roma, che fu violentemente aggredito e picchiato da un gruppo di facinorosi della capitale, soltanto perché aveva un accento napoletano.

Maria Paola Iovino

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