Coltellata al pub, niente “sconti”

Tentato omicidio a Rovella: il Riesame respinge il ricorso, Di Giosio resta in cella

MONTECORVINO ROVELLA. Per i giudici del tribunale del Riesame Pasquale Di Giosio, 23 anni, di Olevano sul Tusciano, la notte del 9 marzo sferrò la coltellata per reagire al pugno subito. A confermarlo le immagini estrapolate dal servizio di videosorveglianza del pub “Alterego”, sulla strada per Giffoni, dove avvenne l’aggressione ai danni di A.S., 27 anni, di Battipaglia.

I giudici, comunque, hanno confermato la misura cautelare in carcere e l’accusa di tentato omicidio. Di parere opposto i difensori di Di Giosio (gli avvocati Carmela Landi e Nadia Denza), secondo i quali non c’è mai stato un reale pericolo di vita della persona ferita. Quindi nessun tentativo di omicidio. Il 23enne, in fase di convalida dell’arresto, ammise di aver usato il coltello, ma al solo scopo di difendersi. Parlò di una lite nel locale nella quale era stato coinvolto suo fratello.

La pubblica accusa, rappresentata dal pm Mariacarmela Polito, fonda l’impianto accusatorio sulle immagini della rissa finita con la coltellata. In particolare, i carabinieri del nucleo operativo di Battipaglia, guidati dal tenente Gianluca Giglio, in collaborazione con i colleghi della stazione di Rovella, diretta dal maresciallo Angelo Solimene, portano come prova le sequenze filmate della coltellata e l’immagine del tatuaggio sul collo di Di Giosio. Il consulente della pubblica accusa, il dottor Schiavo, ha parlato di una sola coltellata che ha attinto il ferito al polmone destro, che avrebbe messo in serio pericolo di vita l’aggredito. I carabinieri, inoltre, nel corso della perquisizione domiciliare in casa di Di Giosio il giorno dell’arresto, hanno recuperato un giubbotto intriso di sangue. La vicenda ora è di competenza della Procura che dovrà decidere sull’eventuale rinvio a giudizio di Di Giosio per tentato omicidio.