Colpo da 400mila euro a “L’Arte Orafa”

Svaligiata nella notte la gioielleria della Galleria Mediterraneo. I ladri hanno impiegato sette minuti per ripulire le vetrine

In soli sette minuti - quelli intercorsi tra la segnalazione del furto all’arrivo del vigilante notturno e degli genti delle Questura, sollecitati dal dipendente del servizio di sorveglianza Guardian - i ladri hanno sfondato e svaligiato la vetrina della gioielleria “L’Arte Orafa di De Franciscis”, nel centro commerciale Galleria Mediterraneo di via San Leonardo, in cui erano esposti i gioielli più importanti: monili in oro e diamanti. Sono stati rubati pezzi del prezioso metallo - anelli, bracciali e collane - per un valore che si aggira intorno ai 400mila euro (anche se è in corso l’inventario per quantificare con esattezza il danno economico). «Altri anelli e collane sono stati persi dai ladri durante la fuga. Sono stati gli agenti a consegnarmeli, ma il costo complessivo supera solo circa 15mila euro», ha dichiarato ieri con amarezza il gioielliere Pasqualino De Franciscis, appena ritornato dalla Questura dove ha denunciato quanto accaduto. A nulla è valsa la consolazione, se pur magra, di aver recuperato una piccola parte del bottino.

Il colpo - avvenuto alle 3 di notte - è stato organizzato da professionisti che hanno pianificato tutto nei minimi dettagli grazie a un complice che conosce molto bene l’organizzazione delle galleria, i punti critici all’interno della struttura, come fare a disattivare l’allarme della saracinesca che dà accesso alla galleria e, soprattutto, come alzarla «visto che non è stata forzata e, con molta probabilità, è stata aperta dall’interno con le chiavi», ha puntualizzato con disappunto il titolare della gioielleria.

Il gioielliere era particolarmente scosso, soprattutto dopo l’ennesimo furto («l’altro risale a tre anni fa»). Ieri ha dato mandato ad un avvocato di chiamare in causa l’amministrazione del condominio e per verificare la sussistenza di eventuali responsabilità legali. «Non è giusto che paghi 488 euro ogni due mesi ed in cambio non ricevuto nessun servizio», ha precisato De Franciscis raccontando ciò che non va nella galleria e come si sono svolti i fatti. «Di sera siamo al buio, non c’è alcun servizio di illuminazione intorno al centro commerciale. Dopo le 23.30 le telecamere sono spente. Sono accese sono quelle installate nell’area parcheggio fronte strada, solo perché i pali dell’illuminazione pubblica rendono il parco visibile», ha premesso il gioielliere.

Gli occhi elettronici del centro commerciale sono una decina, ma «il dispositivo elettronico del viale laterale della galleria è rotto da tempo e non è mai stato riparato». E poi, come mai, si è chiesto il gioielliere «la saracinesca elettronica del tunnel che dà accesso alla galleria, e anche al mio negozio, è stato trovata alzata, senza segni di forzatura?». A questo e ad altri interrogativi stanno cercando di rispondere i poliziotti delle “volanti” diretti dal vicequestore aggiunto Rossana Trimarco e dal commissario Davide Masilotti.

Quando i ladri sono entrati in azione hanno calcolato bene i tempi. E’ stato un gioco da ragazzi alzare la prima saracinesca, quella per entrare nella galleria dal viale laterale del centro commerciale. Anche per alzare quella del negozio è bastato un «un piede di porco - ha detto ieri un operaio che era a lavoro per riparare i danni riportati - e non sono valsi a nulla i meccanismi elettronici di apertura e chiusura installati». A quel punto, però, è scattato l’allarme del negozio. Proprio in quel momento un uomo incappucciato ha bloccato i due cancelli d’ingresso alla galleria con una sorta di “anelli” in acciaio che non hanno consentito di azionare i dispositivi di apertura automatica. Solo in quel momento il dipendente dei servizio di vigilanza Guardian (che si occupa di controlli di ingresso e uscita ma non dalla sicurezza interna e dei negozi) ha allertato il 113.

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