Colonnello aggredito: 4 nei guai

Camerota, chiusa l’inchiesta sull’episodio avvenuto l’estate scorsa sulla spiaggia di “Cala Bianca”

CAMEROTA. Aggredirono un maresciallo e un colonnello della Guardia di Finanza in spiaggia: quattro persone nei guai. Dovranno rispondere dei reati di lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio risale al 22 agosto dello scorso anno quando i due militari, in vacanza con le rispettive famiglie a Marina di Camerota, furono aggrediti selvaggiamente sulla spiaggia di Cala Bianca.

All’origine dell’aggressione un tender rimasto bloccato a riva a causa di un guasto al motore. Il colonnello Vincenzo Mazzucco, attualmente in servizio al Comando generale delle “Fiamme gialle”, dopo aver chiesto al proprietario del tender di allontanarsi dalla riva, fu attaccato dai proprietari del natante. Prima insulti e spintoni. Poi calci e pugni. Il colonnello fu anche violentemente colpito alla testa con un remo del tender che gli causò una profonda ferita lacero contusa.

Mazzucco fu soccorso dai sanitari e trasferito in ambulanza presso l’ospedale dell’Immacolata di Sapri. Rimase lievemente ferita anche una donna, la moglie del maresciallo, che fu medicata nell’ambulatorio della Guardia medica. Assistettero all’aggressione anche due magistrati, entrambi in vacanza.

Le indagini furono avviate immediatamente dai carabinieri della locale stazione. I militari, diretti dal luogotenente Massimo Di Franco, raccolsero numerose testimonianze ed inviarono gli atti all’autorità giudiziaria di Vallo della Lucania.

Qualche giorno fa è stato notificato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini. Si tratta del 49enne F.M., del 25enne L.M., del 23enne V.M e della 38enne R.C. Tutte persone residenti a Napoli, in gran parte già note alle forze dell’ordine e frequentatori abituali di Marina di Camerota nel periodo estivo. Le indagini si sono protratte per diversi mesi; non è stato facile per i carabinieri, diretti a livello territoriale dal capitano Michele Zitiello, ricostruire con esattezza la dinamica dell’aggressione. Da un lato il colonnello sosteneva di essere stato barbaramente aggredito, dall’altra i napoletani sostenevano di essere stati vittima di una “ingerenza” dell’ufficiale delle “Fiamme gialle”. Naturalmente ora tutto è nelle mani dei giudici. Toccherà a loro esaminare il caso e trarne le conseguenze. A cominciare dal pm che dovrà ora decidere se chiedere o meno il giudizio per gli indagati.

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