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“Colletta” tra i giudici per comprare la carta e le penne

BUCCINO. Manca il materiale di cancelleria: i giudici si autotassano per acquistare la carta. Accade al Giudice di pace di Buccino, nello storico Palazzo Forcella, sede dell’Ufficio. «Per lavorare...

BUCCINO. Manca il materiale di cancelleria: i giudici si autotassano per acquistare la carta. Accade al Giudice di pace di Buccino, nello storico Palazzo Forcella, sede dell’Ufficio. «Per lavorare - spiega il giudice Rosaria Rita Izzi - siamo costretti a fare la colletta per acquistare la carta, le penne e i toner». Una situazione drammatica per i giudici che, fino pochi giorni fa, hanno dovuto far fronte ad un guasto all’impianto dei riscaldamenti e alla mancanza d’acqua. «Per anni siamo stati costretti a lavorare al freddo perché i riscaldamenti non funzionavano e negli ultimi mesi si è aggiunta anche l’assenza dell’acqua che ha creato notevoli disagi», spiega il giudice, che per risolvere il problema ha dovuto sollecitare direttamente il sindaco di Buccino, Nicola Parisi.

Il Giudice di pace di Buccino ha competenza su dieci Comuni del comprensorio Sele-Tanagro che dovrebbero partecipare alle spese per il mantenimento degli uffici. «Le spese - spiega però la Izzo - attualmente sono tutte a carico di quello di Buccino perché gli altri Comuni sono “latitanti”. L’ufficio del Giudice di pace è un presidio di legalità sul territorio e non possiamo permettere che venga chiuso a causa del disinteresse generale. I Comuni devono attivarsi affinché l’ufficio continui a funzionare in maniera eccellente».

Disagi a cui si aggiunge anche la carenza di personale: «Oltre ai giudici, l’ufficio ha 3 dipendenti di cui due assunti con contratto a tempo part-time e una terza persona assunta con contratto a tempo indeterminato. I dipendenti part time, tra cui il cancelliere, lavorano oltre l’orario stabilito, garantendo un servizio efficiente».

Mariateresa Conte

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