Collegio provinciale infermieri Riconfermato l’ebolitano Cicia
Le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo e dei revisori dei conti del collegio di Salerno dell’Ipasvi, l’associazione che riunisce gli infermieri professionali, gli assistenti sociali e le...
Le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo e dei revisori dei conti del collegio di Salerno dell’Ipasvi, l’associazione che riunisce gli infermieri professionali, gli assistenti sociali e le vigilatrici d’infanzia, si sono concluse con una netta vittoria del presidente uscente, l’ebolitano Cosimo Cicia.
«Desidero ringraziare tutti gli iscritti - ha dichiarato Cicia - alcuni volti storici non sono più presenti nei due organismi e altri nuovi si affacciano: ciò fa riflettere sulla reale voglia di cambiamento, che non potrà essere marginale. Ci attendono gravosi impegni per la crescita e l’affermazione delle competenze, indirizzate alla tutela della salute dei cittadini. Per questo, come primo impegno, il neo eletto consiglio deve porsi l’obiettivo di colmare la tendenza, ormai diffusa, al distacco e alla rinuncia alla partecipazione alla vita del collegio da parte degli iscritti. Necessita, in questa direzione, un programma di radicale discontinuità che faccia sentire in consiglio la voce di chi sta pagando il prezzo del demansionamento, di chi lavora senza la giusta retribuzione, dei giovani che aspettano risposte sulla crisi occupazionale. È un compito difficile, ma con l’aiuto di tutti sapremo svolgerlo con serietà e impegno».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Desidero ringraziare tutti gli iscritti - ha dichiarato Cicia - alcuni volti storici non sono più presenti nei due organismi e altri nuovi si affacciano: ciò fa riflettere sulla reale voglia di cambiamento, che non potrà essere marginale. Ci attendono gravosi impegni per la crescita e l’affermazione delle competenze, indirizzate alla tutela della salute dei cittadini. Per questo, come primo impegno, il neo eletto consiglio deve porsi l’obiettivo di colmare la tendenza, ormai diffusa, al distacco e alla rinuncia alla partecipazione alla vita del collegio da parte degli iscritti. Necessita, in questa direzione, un programma di radicale discontinuità che faccia sentire in consiglio la voce di chi sta pagando il prezzo del demansionamento, di chi lavora senza la giusta retribuzione, dei giovani che aspettano risposte sulla crisi occupazionale. È un compito difficile, ma con l’aiuto di tutti sapremo svolgerlo con serietà e impegno».
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