Colle Bellaria, concorso al vaglio del giudice

Chiesta l’archiviazione per Cantisani e gli altri membri della commissione. Si decide a gennaio

È all’esame del giudice delle indagini preliminari il concorso di idee sulla riqualificazione di colle Bellaria, quello che nel febbraio del 2015 decretò l’autore del progetto migliore per un restyling in chiave artistica delle antenne. Nei mesi scorsi il sostituto procuratore Carmine Olivieri ha chiesto l’archiviazione del procedimento che aveva messo sotto inchiesta la commissione giudicatrice, ma il gip Ubaldo Perrotta ha deciso di fissare un’udienza camerale per chiedere ulteriori chiarimenti, prima di decidere se mettere sulle accuse una pietra tombale o disporre nuove indagini e magari un’imputazione coatta. A rischiare sono i tecnici comunali che composero la commissione: Maria Maddalena Cantisani (compagna del presidente della Regione, Vincenzo De Luca), Massimo Natale, Antonio Carluccio, Rosalba Fatigati e Pietro Cavallo. L’esposto che ha fatto scattare le indagini ipotizza una turbativa d’asta; fu presentato da uno dei gruppi esclusi e denunciava che i criteri utilizzati per l’aggiudica del premio sarebbero stati differenti da quelli previsti nel bando, imputando all’organismo municipale di aver travalicato i limiti della discrezionalità per sconfinare nell’arbitrio. Sarebbe stato così inquinato un concorso internazionale di idee, promosso da Comune di Salerno e Antenna Landmark e volto da un lato al recupero della collina di Sala Abbagnano, con la creazione di un nuovo parco cittadino, e dall’altro a garantire la sicurezza dei residenti con la realizzazione di una nuova antenna per telecomunicazioni. Un impianto che doveva minimizzare il suo impatto, sia visivo che elettromagnetico, e costituire inoltre un’espressione di design contemporaneo, accorpando in un’unica opera la miriade di antenne presenti tuttora.

Quel progetto non ha mai visto la luce in concreto, ma la procedura concorsuale fu completata e il primo premio assegnato a un team del Bresciano che aveva proposto la creazione in un arco integrato in alluminio luminoso, con una zona tecnica di ripetitori ampliabile a seconda delle necessità. Al secondo posto si piazzò la progettista spagnola spagnola Clara Oloriz Sanjuan, e il terzo gradino del podio andò a un gruppo di professionisti salernitani. Qualcuno degli esclusi, però, ha ritenuto che la competizione sia stata truccata e ha presentato denuncia alla magistratura. Per la Procura non vi è reato, la turbativa d’asta non è configurata e l’inchiesta va archiviata. Il giudice vuole però vederci chiaro, e per l’udienza di gennaio i difensori Marco Salerno, Agostino De Caro e Laura Toriello stanno preparando le memorie difensive. (c.d.m.)

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