incontro a eboli

Coldiretti riunisce gli allevatori

Sangiorgio: «La nuova legge serve a tutelare i consumatori»

EBOLI. Il confronto territoriale ad Eboli sulle nuove disposizioni per la produzione di mozzarella di bufala campana dop non risolve i problemi di interpretazione tra gli allevatori. Mercoledì scorso, presso l’ufficio Coldiretti in località Corno D'Oro, si è tenuta una riunione dedicata al settore zootecnico bufalino.

In particolare si è discusso delle problematiche inerenti il latte di bufala, l’andamento del mercato e la tracciabilità delle produzioni.

Sono intervenuti all’appuntamento il presidente provinciale di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio, e il direttore Salvatore Loffreda.

«Si tratta – ha sostenuto Sangiorgio – di un provvedimento che tutelerà i consumatori, gli allevatori e gli stessi trasformatori. La separazione degli stabilimenti scongiura a monte il rischio contraffazione evitando che latte non a denominazione di origine possa contaminare la vera mozzarella di bufala campana dop, ingannando spesso il consumatore, convinto di mangiare mozzarella dop e non un prodotto solo lontano parente. E’ anche un modo – ha aggiunto il presidente di Coldiretti Salerno - per difendere un sistema produttivo che vale mezzo miliardo di euro all’anno, che coinvolge circa 1500 produttori ed è volano per l’economia e l’occupazione della Campania».

Sangiorgio ha aggiunto che «sui temi della legalità la Coldiretti sarà sempre in prima linea, perché non può esistere un’agricoltura sana e sicura al servizio dei consumatori senza il rispetto della legge. Sulla trasparenza, grande lavoro è stato fatto grazie al coinvolgimento dell’Associazione italiana allevatori e il Ministero delle politiche agricole, per tutelare e verificare al meglio il processo di tracciabilità».

Sull’interpretazione della legge, che per la Coldiretti potrebbe essere «motivo di ulteriore rinvio dell’applicazione del decreto» i relatori hanno specificato che «la norma prevede che dal prossimo primo luglio ci sia una doppia linea di produzione per i trasformatori che non usano solo latte dop nel proprio stabilimento».

Sangiorgio ha precisato che «la Coldiretti ha contribuito a definire la giusta interpretazione sulle modalità di separazione degli stabilimenti che producono mozzarella di bufala». Alcuni degli allevatori presenti, tuttavia, hanno espresso le loro perplessità sull’interpretazione della legge fornita dalla Coldiretti, arrivando a chiedere anche un parere legale esterno.

L’incontro è iniziato in un clima di particolare tensione dovuto alla presenza di una troupe televisiva del programma “Servizio Pubblico”, alle cui domande si sono voluti sottrarre sia Loffreda che Sangiorgio.

Al tavolo dei relatori presente, in via del tutto straordinaria, il presidente del consorzio di bonifica Destra Sele, Vito Busillo, che ha presentato un progetto di irrigazione “scientifico” dei terreni che, nei pensieri dei proponenti, dovrebbe sostituirsi all’esperienza ultradecennale degli allevatori.

Francesco Piccolo

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