Cofima, braccio di ferro tra i candidati

Anche sanità, ambiente ed ex Manifattura tabacchi tra i temi delle diciannove domande proposte dalle associazioni

Sanità, ospedale, Manifattura, Cofima, discarica di Cannetiello, rifiuti. Era ampia la rosa degli argomenti scelti dalle associazioni civiche Davide contro Golia, Frida, La rosa di Gerico, Liberi insieme e Malc e sottoposti all’attenzione del sindaco uscente Marco Galdi e del suo sfidante, il candidato Pd Vincenzo Servalli. I due si sono confrontati ieri sera nell’attesissimo faccia a faccia che si è tenuto al Centro universitario cavese e nel corso del quale hanno risposto a diciannove domande presentate dai diversi esponenti delle associazioni. Molti i cittadini che hanno assistito al confronto e che, occasionalmente, sono anche intervenuti a favore dell’uno o dell’altro candidato.

Tra gli argomenti più spinosi la questione dell’acquisto della Cofima, l’area industriale dimessa che l’amministrazione decise di comprare nel 2010 ad un’asta fallimentare pagando, con un mutuo, circa 4 milioni di euro. «La Cofima è il monumento dell’incompetenza di questa amministrazione – ha attaccato Servalli – L’acquisto è stato motivato con il fatto che sull’area sorgerà un nuovo ospedale, ma sostenere questo significa offendere l’intelligenza dei cavesi. L’area deve essere restituita alla sua vocazione naturale, ossia quella produttiva, e bisogna trovare il modo per ridare i 4 milioni alla comunità». Duro il contrattacco di Galdi. »Nel suo programma il Pd non parla proprio dell’ospedale – ha chiosato – La perizia alla base della vendita dice che la Cofima vale circa 15 milioni di euro e, per questo, l’operazione è stata un vero affare. L’area rappresenta l’unica possibilità di realizzare un ospedale a Cava e garantire il diritto alla salute ai cittadini; a questo scopo abbiamo già iniziato a trasformare urbanisticamente l’area».

Sul tavolo della discussione, poi, l’abusivismo edilizio, la bonifica dell’ex discarica di Cannetiello a San Pietro e gli immobili comunali. Su quest’ultima questione Galdi, rispondendo alle illazioni su una svalutazione nella vendita, ha precisato: «La valutazione è stata affidata all’ufficio tecnico erariale o alla cattedra di estimo, come prevede la legge». E a chi ha sostenuto che la gestione della mediateca sia stata concessa ad una cifra irrisoria ha replicato: «Il Marte è diventato un grande catalizzatore di eventi culturali e la scelta è stata fatta con un bando ad evidenza pubblica: si cercano di leggere i dati in maniera distorta».

E, ancora, si è parlato di strutture sportive – l’orientamento prevalente sarebbe quello di esternalizzarne la gestione – e di lavoro. Quest’ultimo argomento è stato legato a doppio filo con i temi del turismo e della sorte della Manifattura. E mentre Galdi ha illustrato i dati in crescita delle presenze alberghiere a Cava, smentiti da Servalli, sulla Manifattura di via Crispi si è aperta una vera e propria querelle di intenti, in cui Galdi ha difeso la sua scelta di avviare una transazione con il gruppo Maccaferri, per ottenere almeno la restituzione dell’immobile.

Insomma un confronto serrato, conclusosi con una stretta di mano. La partita è ancora aperta.

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