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Cocaina al Vescovado, a giudizio

Dovranno affrontare il processo nove pusher del popoloso rione

Affronteranno il processo con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso i nocerini coinvolti nell’operazione “Scacco matto”.

Alla sbarra compariranno Francesco Cannella, trentatreenne di Nocera Inferiore, Vittorio Cannella, trentaduenne di Nocera Inferiore, Domenico Pirozzi, cinquantasettenne di Nocera Inferiore, Marco Cuomo, ventitrenne di Nocera Inferiore, Assunta Cerino, trentaseienne di Nocera Inferiore, Antonio Di Maio, cinquantaquattrenne di Nocera Inferiore, Pasqualino Lanzetta, trentunenne di Nocera Inferiore, attesi dal dibattimento fissato il prossimo tre marzo 2015 davanti al giudice monocratico Pietro Giocoli. L’operazione scattò nel marzo 2013, quando i carabinieri chiusero la piazza di spaccio del rione Vescovado eseguendo nove ordinanze cautelari, con accuse di detenzione e spaccio in concorso fuori dall’ipotesi associativa e il sistema organizzato intorno alla chiesa di San Prisco, terza area di spaccio territoriale nocerina, dopo Piedimonte e Casale del Pozzo. Il gip Valiante comminò alcune condanne precedentemente, dopo il decreto di giudizio immediato per altri indagati e le sentenze arrivarono per Salvatore Pirozzi, Michele Tramontano, Fabio Cannella e Domenico Vicidomini, altri pusher coinvolti nell’operazione.

Il blitz riguardava i protagonisti del sistema di rivendita che offriva hashish, cocaina, crack ed eroina. Il giro di spaccio era organizzato intorno al circolo San Giuseppe, epicentro di incontri e scambi svolti alla luce del sole, approfittando della zona di abitazioni popolare costituita dai prefabbricati pesanti, con il ruolo di sentinelle ad avvertire dell’arrivo di militari e forze dell’ordine.

Il sistema era organizzato in modo da lavorare fin dal primo pomeriggio alla sera, inconsapevole dell’avvio di operazioni di ripresa video tramite videocamere installate dagli investigatori, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e controlli rivolti agli assuntori, questi ultimo più volte controllati e sentiti per individuare riscontri probatori. Il quadro investigativo accumulò elementi lungo tre mesi di indagini, portate avanti dalla sezione antidroga del nucleo operativo con alcuni sequestri di droga eseguiti nel corso dell’inchiesta.

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