Clan, imprese e voti Un cavillo fa saltare l’udienza per Ridosso

Dopo la richiesta di ricusazione del gup di Salerno congelata la posizione del figlio del boss di Scafati

SCAFATI. Stop al processo a carico di Gennaro Ridosso, un cavillo congela la sua posizione. Il figlio di Romolo Ridosso ha ricusato il gup Emiliana Ascoli e la sua istanza pende dinanzi ai giudici della Corte di Appello. In attesa della decisione dei giudici di secondo grado, l’udienza preliminare di ieri è stata dunque rinviata. Il processo è quello sugli intrecci tra imprenditoria, camorra e politica nel quale i sostituti procuratori della Dda di Salerno, Maurizio Cardea e Giancarlo Russo, hanno assicurato alla giustizia noti esponenti legati al clan Ridosso-Loreto.

Tutto comincia a luglio scorso quando si discute dinanzi al gup della richiesta di abbreviato per alcuni imputati. Sono sei quelli che hanno presentato l’istanza di rito alternativo. Quindici, invece, sono in tutti gli imputati a vario titolo per associazione per delinquere, omicidi e tentati omicidi. La posizione di Gennaro Ridosso, difeso dall’avvocato Pierluigi Spadafora, in quella circostanza, viene stralciata per difetto di notifica. In assenza della prova della comunicazione dell’udienza ad un secondo legale di Gennaro Ridosso, l’udienza era stata aggiornata a ieri, 6 settembre.

Intanto, la difesa di Ridosso junior ha ricusato il gup perché si è già espresso sulla posizione di altri co-imputati nello stesso procedimento. Il giudice ne ha preso atto ed ha sospeso l’udienza in attesa del pronunciamento della corte di Appello.

Pertanto si avviano verso il rito abbreviato Alfonso e Pasquale Loreto, Romolo Ridosso, Giuseppe Morello, Luigi Ridosso (’86), Luigi Ridosso di Romolo, Salvatore Ridosso, Antonio Romano, Carmine Di Vuolo, Massimiliano De Iulio. Alla prossima udienza, quando si dovrebbe definire il processo di primo grado per chi ha scelto il rito abbreviato, è atteso Romolo Ridosso che ha annunciato di voler fare delle dichiarazioni spontanee. Solo in tre rinunciano al processo con lo sconto di pena: Francesco Sorrentino, detto “ciccio ’o campagnuolo”, Antonio Palma e Michele Imparato per i quali i pm Cardea e Russo hanno chiesto il rinvio a giudizio.

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