Clan e appalti a Scafati Aliberti dal magistrato

Il primo cittadino ha chiesto e ottenuto di essere ascoltato domani Dovrà fornire chiarimenti al pm dell’Antimafia Vincenzo Montemurro

SCAFATI. Dichiarazioni spontanee per chiarire la sua vicenda giudiziaria: questa la strategia difensiva del sindaco Pasquale Aliberti che incontrerà il sostituto procuratore della Dda, Vincenzo Montemurro, domani mattina in Procura. Ieri, la richiesta - formulata attraverso il suo difensore Giovanni Annunziata - è stata accolta dal magistrato che sta conducendo le indagini sul ‘sistema Scafati’, indagini che hanno portato dieci giorni fa alla notifica di un avviso di garanzia al primo cittadino, alla moglie e consigliere regionale Monica Paolino, al fratello Aniello Aliberti, alla segretaria comunale Immacolata Di Saia e al factotum-staffista Giovanni Cozzolino. Le accuse mosse dall’antimafia a quattro indagati sono associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, concussione, corruzione e abuso d’ufficio, mentre al consigliere Paolino viene contestato solo il reato di scambio elettorale politico-mafioso.

In attesa di conoscere quali sono - nel dettaglio - gli episodi che gli vengono contestati il sindaco ha deciso di rendere spontanee dichiarazioni sulla documentazione sequestrata durante la perquisizione presso la sua abitazione e nel suo ufficio del Comune e in merito alle ipotesi d’accusa diffuse dalla Procura nell’ambito dell’operazione di venerdì 19 settembre. Aliberti spiegherà il motivo per il quale aveva in casa i curricula sequestrati, alcune determine comunali e cercherà di illustrare - presumibilmente - il clima politico creatosi nel suo comune.

L’indagine nata nel 2012 ha ripreso vigore dopo l’attentato al consigliere comunale Vittorio D’Alessandro, un attentato che gli inquirenti hanno legato all’impegno politico del capogruppo del Pd e alle battaglie in consiglio comunale su alcuni appalti ritenuti illegittimi. Nei giorni seguenti l’attentato, il sindaco Aliberti evitò qualsiasi dimostrazione di solidarietà istituzionale al consigliere d’opposizione, rifiutandosi anche di partecipare ad una manifestazione che unì parte della maggioranza e dell’opposizione consiliare.

Le indagini su quell’episodio e su una serie di appalti affidati dal 2011 al 2015, oltre al ruolo di Aniello Aliberti che con le sue società di consulenza e sicurezza sul lavoro avrebbe lavorato nell’ambito delle ditte che hanno gravitato nel Comune, hanno condotto la Procura a emettere gli avvisi di garanzia. Gli uomini della direzione investigativa hanno effettuato, nei giorni scorsi, degli accessi presso l’ufficio Appalti di via Diaz dove stanno visionando i documenti.

(r. f.)

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