Clan dell’Irno, sì ai patteggiamenti

Il gup accoglie tutte le richieste del pm per gli imputati di tentato omicidio

BARONISSI. Il giudice dell’udienza preliminare, Maria Zambrano, ha ratificato tutte le richieste di patteggiamento avanzate dai legali degli imputati coinvolti nel reato di tentato omicidio ai danni di Alberto Genovese, il pregiudicato di Baronissi che restò ferito in un agguato del gennaio 2010. La pronuncia del gup, depositata nella tarda serata di lunedì presso la cancelleria della prima sezione penale del tribunale di Salerno, conferma dunque la condanna a una pena di un anno e sei mesi per Ciro Gaeta, di Fisciano, concordata dal suo difensore Luigi Gargiulo, e quella a una pena di otto mesi per Marisa Gaeta, di Fisciano, e Maurizio Pagano, di Baronissi, proposta dagli avvocati Carmine Guadagno e Pierluigi Spadafora.

Il gup si è anche espresso sul rinvio a giudizio, fissato il prossimo 10 luglio, nei confronti di tutti gli imputati che non hanno chiesto il rito abbreviato. Tra questi ultimi, figura il cinquantanovenne di Baronissi Sabato Genovese (tra gli esponenti dell’omonimo clan), che sarà giudicato a luglio col rito abbreviato e lo sconto di un terzo sulla pena in caso di condanna. Nello stesso mese si terrà l’abbreviato pure per il figlio Elio Genovese (ritenuto il leader del sodalizio) e per Alessandro De Chiara, 39 anni, di Fisciano. Per questi ultimi due la sentenza sarà preceduta dall’audizione del medico legale Giovanni Alfinito, chiesta dai difensori Giovanni Gioia e Massimo Torre con l’obiettivo di far derubricare da tentato omicidio a lesioni volontarie l’agguato nel quale restò ferito Alberto Genovese. Rinvio a giudizio, dunque, per il settantunenne di Baronissi, Domenico Rago, e Gaetano Capaldo, 38 anni, di Baronissi, che ha concordato con il pubblico ministero Vincenzo Montemurro una pena di quattro anni.

Gli altri imputati rinviati a giudizio, per un’organizzazione malavitosa che secondo l’impianto accusatorio aveva imposto usura ed estorsioni in tutta la Valle dell’Irno, sono Aniello Napoli, di Mercato San Severino, Raffaele Adinolfi, di Pontecagnano, Immacolata Barra, di Lancusi, Angelo Genovese, di Baronissi, Arturo Grimaldi, di Baronissi, Antonio Nastri, di Fisciano, e il sessantaseienne Gerardino Domenico Santoro. Stralciata la posizione di Domenico Napoli, ventinovenne originario di Salerno ma residente a Roma. Per lui, a causa di un difetto di notifica, si ripartirà dall’avviso di conclusione indagini.

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