Civati in campo per il No: «Qui siamo come garibaldini»

Il leader di Possibile chiude la due giorni al parco Pinocchio «Difendiamo la Costituzione nella capitale del renzismo»

SALERNO. «Siamo nella capitale del renzismo e dei comitati per il Si. Dire No qui ha un sapore quasi garibaldino». Parte da Salerno la sfida di Possibile per la campagna referendaria di opposizione alla riforma della Costituzione, nello stesso giorno in cui, a poche centinaia di metri dal parco Pinocchio, la ministra per le Riforme Maria Elena Boschi è l’ospite d’onore del Pd per un’iniziativa sulle ragioni del Si, al Grand Hotel Salerno. Lo stesso scelto da Pippo Civati, deputato ex dem e leader della formazione di sinistra, come campo base per la due giorni salernitana del Politicamp 2016. Tra i corridoi dell’albergo di lungomare Tafuri, venerdì sera i sostenitori del No hanno incrociato anche Piero De Luca, promotore dell’iniziativa con l’esponente del Governo. Il rischio di un incrocio tra Civati e la ex compagna di partito, però, non c’è stato. Tuttavia lui non le ha risparmiato parole durissime: «La Boschi, in queste settimane, ha detto cose che non aiutano i cittadini a capire quali sono le ragioni di questa riforma. Ha mischiato i partigiani con i fascisti, evocando scenari apocalittici che nulla c’entrano con questo referendum. Insomma, non è stata molto corretta sul piano istituzionale. Spero che si ricordi che fa il ministro». E sulla possibilità di continuare il cammino verso il referendum con altri fronti del no, a cominciare dal Movimento 5 Stelle, ha replicato secco: «I 5 stelle rifiutano tutto e mischiano la Costituzione con altri temi. Noi preferiamo fare un lavoro più noioso ma prezioso. Il nostro, a differenza di quello di Di Battista, è un tour plurale». E infatti per due giorni, nel parco urbano lungo il fiume Irno, si sono avvicendate personalità del mondo della cultura e della politica per indagare, da diversi punti di vista, i temi al centro della battaglia referendaria su cui il voto, con molta probabilità, si terrà in pieno inverno. «Speriamo che stavolta Renzi non inviti tutti ad andare in montagna», ha scherzato Civati, precisando che la sua opposizione, come quella di tutto il movimento che guida, non è finalizzata a mandare a casa l’attuale Governo. «Noi non lo vogliamo – ribadisce – il nostro obiettivo è difendere la Costituzione da questa riforma che non supera il bicameralismo e non risolve i conflitti tra Stato e Regioni». Una difesa che secondo Civati è oggi «l’unico atto rivoluzionario» che si possa fare. Gli scenari post-voto sono ancora lontani e indefiniti. «Dipenderà da questa maggioranza – ha osservato – Se le cose non andranno bene per il Pd, Renzi dovrà verificare se avrà i numeri per andare avanti o salire al Quirinale. D’altronde è stato lui a dire più volte che o si vinceva il referendum o sarebbe andato a casa. Anche se, qualcuno lo ha dimenticato, in Italia non si elegge il Governo ma il Parlamento. E questo – ha concluso – era stato votato con Bersani premier e non con Renzi, che ha stracciato tutto il lavoro fatto per arrivare a quella vittoria».

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