Civati: «In campo gli stessi che c’erano prima di Renzi»

Il deputato: «Non è mutato lo scenario, qui come in altre zone del Paese Il “cambiaverso” proclamato dal premier non ha trovato applicazione»

di Giuseppe Alberto Falci

ROMA

Infiltrazioni camorristiche. La destra mobilitata per orientare il risultato. E veleni, tanti. «Non conosco questi movimenti, qualcuno li attribuisce all’altro candidato, ma sarei curioso di verificare la fondatezza delle accuse di Paolucci e altri che hanno fatto denunce pesantissime».

Pippo Civati, uno degli esponenti della minoranza ribelle del Partito democratico, chiede che venga fatta luce sui sospetti che aleggiano attorno le primarie campane che si terranno domenica prossima. Non si schiera con nessuno dei contendenti. Ritiene che a questo punto la consultazione per la scelta del candidato a Santa Lucia si debba portare a compimento. E poi, conversando con “la Città”, sottolinea che «De Luca è stato il più potente sponsor di Renzi in Campania, alle primarie di poco più di un anno fa».

Onorevole Civati, come sta gestendo Matteo Renzi le primarie campane?

Mi pare che si possa dire che le primarie campane si svolgono tra due candidati che politicamente precedono l’avvento di Renzi e del suo progetto di rinnovamento (che a più d’uno sembra un mero nuovismo).

Scrive Francesco Merlo su Repubblica che «queste primarie sono la prima vera rivincita dell’ancien regime non solo sul renzismo ma anche sul bersanismo e sul veltronismo».

Semplicemente, non è cambiato nulla, lo ripeto. E non è l’unico posto dove le cose sono rimaste intatte, rispetto al mitico cambiaverso renziano.

In questi anni si è cercato di aprire il più possibile la competizione interna al Partito democratico. Ma qual è il significato di primarie aperte? Era questo lo spirito originario?

Non è colpa delle primarie, ma dell’offerta e della regia della politica. E poi non le abbiamo fatte mai fino in fondo, le cose: ovvero sono una conta e non un confronto. Ed è un peccato capitale.

A questo punto, dopo quattro rinvii e due ritiri (Migliore e Di Nardo), le primarie sono da sospendere o da annullare?

Ora le primarie si devono fare. Se invece di rinviarle avessero usato bene i mesi che sono passati, sai quanti dibattiti, confronti, approfondimenti, registrazioni e albi si sarebbero potuti fare?

È accettabile che Matteo Renzi non abbia chiesto un passo indietro a Vincenzo De Luca, che a oggi risulta essere condannato per abuso d’ufficio?

Non lo so, De Luca è stato il più potente sponsor di Renzi in Campania, alle primarie di poco più di un anno fa.

Al netto dell’outisider Marco Di Lello, la sfida fra Vincenzo De Luca e Andrea Cozzolino è la sfida fra due protagonisti di una sinistra che in regione ha fallito. È questa la rottamazione?

Non mi pare che ci sia stata alcuna traduzione campana. I due candidati ci sarebbero stati anche senza Renzi. E sono protagonisti da anni della politica campana.

A Ercolano in una notte gli iscritti sono passati da 300 a 1200, e fra questi ci sono nomi legati alla camorra. È accettabile che il Pd non si pronunci?

No. Non è accettabile che non se ne parli e che sia Cantone a dover dire che ci vogliono le primarie per legge, mentre il Pd boccia le nostre proposte, sia alla Camera sia al Senato per introdurle, come è accaduto nelle votazioni dell’Italicum.

A ciò si aggiunge che le truppe di Nicola Cosentino sarebbero pronte ad appoggiare l’uno o l’altro candidato. Hanno ancora senso le primarie aperte a tutti in maniera indiscriminata?

Non conosco questi movimenti, ma sarei curioso di verificare la fondatezza delle accuse di Paolucci e altri che hanno fatto denunce pesantissime.

Ma c’è un nome al di sopra delle parti che potrebbe superare questa impasse e unire tutto il Pd?

Non sta a me dirlo, ora decideranno gli elettori del Pd. Bisognava pensarci prima, diciamo così.

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