Cittadella, a dicembre il trasferimento degli uffici

Il Provveditorato alle opere pubbliche ha avviato l’intervento di messa in sicurezza Tempi ancora lunghi per la consegna definitiva dell’intera opera di Chipperfield

Potrebbe cominciare nel mese di dicembre il trasferimento degli uffici giudiziari presso i tre plessi già completati della cittadella giudiziaria. Da poco, infatti, sono cominciati i lavori della messa in sicurezza che dovrebbero completarsi per la fine dell’anno in corso. Ad occuparsi di questo aspetto non è il Comune di Salerno, ma direttamente il Provveditorato alle opere pubbliche che sta lavorando in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Salerno. Quindi, per la giustizia salernitana potrebbero esserci delle grosse novità con l’arrivo del nuovo anno. Novità attese da tempo, dato che il Comune ha consegnato questa prima parte dell’opera, per quanto di sua competenza, il 7 marzo del 2014. Discorso a parte, invece, per quanto riguarda il completamento della struttura. Al momento il cantiere non è stato ancora consegnato.

Continua ad esserci solo un’aggiudica provvisoria dell’appalto vinto dalla ditta Passarelli; per arrivare all’aggiudica definitiva la commissione deve completare l’analisi delle “anomalie”, ovvero verificare tutti gli aspetti relativi alla documentazione consegnata dall’impresa vincitrice. L’esame, cominciato prima della pausa estiva, non si è ancora concluso. Si pensava di riuscire a completare tutto entro la prima metà di settembre, ma purtroppo l’operazione sembra più difficile del previsto. La speranza è che entro la fine di quest’anno il cantiere sia pienamente operativo. Tuttavia, i tempi per vedere finalmente completata l’intera opera si prospettano lunghi.

Come già riportato nelle scorse settimane dal nostro quotidiano, nella delibera del Cipe dello scorso 6 agosto con la quale sono stati finalmente sbloccati i 26 milioni necessari per l’intervento, non si dice che l’intero finanziamento verrà immediatamente liquidato. L’intera somma verrà suddivisa in tre tranche. Sulla base dei soldi di volta in volta sbloccati si procederà con i relativi interventi. Una decisione presa per evitare che il Comune sia costretto ad anticipare degli stadi di avanzamento dei lavori o, cosa ancora peggiore, che l’impresa si trovi a lavorare senza essere pagata con la conseguenza di dover poi interrompere tutto.

Una condizione che allunga sempre di più la fine di un’opera che sembra non arrivare mai. Vale la pena ricordare che il bando in oggetto è stato pubblicato ormai più di un anno fa (in assenza della delibera definitiva del Cipe) ed è scaduto ad ottobre sempre dello scorso anno.

Tuttavia, i lavori della commissione sono stati bloccati a causa della presentazione di un ricorso da parte di una delle ditte inizialmente escluse, al termine del quale la stessa è stata riammessa anche se poi non è risultata vincitrice. Questo ha però ulteriormente rallentato l’intero iter. Per dovere di completezza, questo ultimo intervento prevede il completamento degli edifici D, E ed F, oltreche dei sottostanti archivi localizzati a livello -1. Di tali edifici, al momento, esistono solo le strutture in cemento armato, le coperture, i tamponamenti esterni e le centrali tecnologiche.

Tutto il resto è da fare, così come da realizzare è anche un nido d’infanzia che dovrebbe sorgere all’interno dell’edificio D ed ospitare trenta bimbi fino a tre anni. Alla fine di tutti questi lavori, si concluderà una storia che affonda le sue radici molto lontano nel passato. Era infatti il 2003 quando avvenne la posa della prima pietra. ©RIPRODUZIONE RISERVATA