Città turistica senza un cambiavalute

Inglesi e americani che sbarcano dalle navi da crociera impossibilitati a convertire le loro monete per le piccole spese

Salerno sarà pure una città che punta sulla crescita turistica ma non è dotata neanche di uno sportello per il cambio valuta, sia nei suoi due porti sia nel centro cittadino. E non sono pochi i turisti americani e inglesi che visitano Salerno e non sanno cosa farsene dei dollari e delle sterline che hanno tra le mani. Non solo non c’è uno sportello per il cambio, non c’è neanche una banca al molo Manfredi o nell’area limitrofa al porto che converta la valuta straniera ai visitatori che sbarcano dalle navi dacrociera.

Eppure da aprile ad ottobre al Manfredi arrivano oltre 90 navi. Trovare una banca per effettuare il cambio, per chi non conosce la città, può diventare un’odissea. Per giunta durante il week-end gli istituti di credito sono chiusi, mentre in settimana sono chiusi durante la pausa pranzo e in ogni caso occorre prima trovare la banca che effettui il servizio di cambio visto che non tutte lo praticano. Quindi il denaro per le piccole spese, quello che i francesi chiamano l’argent de poche, spesso rimane nelle tasche dei turisti d’oltreoceano senza che abbiano la possibilità di cambiare un dollaro per comprare una cartolina o una bottiglia d’acqua. In pratica la probabilità che si ritorni in nave con la gola secca è molto alta. L’Unicredit al molo Manfredi non effettua cambi e rimanda all’agenzia di piazza Portanova – ammesso che un turista riesca a trovare la sede in tempi ragionevoli – idem il Banco di Napoli, vicino al Teatro Verdi poco lontano dal porto, che “spedisce” i turisti alla sede di corso Vittorio Emanuele. Il Monte Paschi, invece, è in via Roma, ma se i turisti percorrono via Dei Mercanti potrebbero non trovarla. Ammesso che un visitatore straniero conosca l’italiano – perché non tutti riescono a rispondere fluentemente in inglese – dovrebbe conoscere anche la mappa della città o comunque camminare qualche chilometro sotto il sole per trovare la banca che cambi i soldi.

Ma c’è di più: bar e rosticcerie non consentono il pagamento con la carta di credito, perché per le piccole spese il costo ai gestori sarebbe troppo alto. La vera alternativa sembrerebbe sedersi ad un ristorante, lì si potrebbe pagare con la “carta”, ma la spesa aumenterebbe. Se la nave è dotata di un ufficio di cambio non sempre le commissioni sono convenienti e c’è chi aspetta di convertire la valuta nelle località di scalo, una missione che a Salerno diventa impossibile.

Oppure il turista si dovrebbe recare a uno sportello per il prelievo automatico di denaro contante e prelevare una cifra, tra quelle minime consentite, che comunque potrebbe essere troppo alta rispetto alle sue esigenze e in seguito si ritroverebbe con contanti in più che dovrebbe riconvertire pagando una nuova commissione. Dunque potrebbe non essere interessato a recarsi presso sportelli atm. Probabilmente a Salerno si ritiene che gli uffici di cambio, che pure molte città turistiche possiedono, non siano necessari.

La permanenza dei turisti d’oltreoceano in città può diventare impossibile e lo sa bene una dipendente di una rosticceria del centro storico che, non effettuando il servizio con carte di credito e non accettando i dollari, è costretta a non soddisfare le richieste dei clienti stranieri, soprattutto americani, che entrano nel locale e rimangono con i dollari in mano. Questo mese nella rosticceria presso la quale lavora episodi simili si sono verificati già due o tre volte.

Ma chi lo stabilisce se i turisti che hanno bisogno di convertire contanti sono pochi e, anche se lo fossero, per questo non si offre loro un servizio? Una città a vocazione turistica forse dovrebbe esserne dotata.

Cosa ricorderanno di Salerno i turisti? Probabilmente che è senza dubbio bella, ma che non sono stati in grado di cambiare una banconota. Se a Salerno si chiede dove è possibile cambiare dei dollari qualcuno ti guarda perplesso, altri, incluso i vigili urbani, suggeriscono di provare in qualche banca.Anche allo sportello dell’Ept consigliano di trovare qualche banca nei paraggi o di recarsi al Western Union in via Diaz, o di telefonare ad uno dei numeri riportati sulla brochure, e provare a vedere se è possibile effettuare cambi.

Per non parlare degli indirizzi indicati sul web su dove recarsi per il cambio di valute a Salerno: un’anziana donna, seduta nel cortile di un condominio di piazza Umberto I, risponde che l’agenzia che si occupava anche dei cambi valuta non è più lì da anni. Presso altri indirizzi, neanche a dirlo, non c’è più traccia chissà da quando di sportelli che effettuano cambi, ammesso che qualche turista passi le poche ore che ha a disposizione a girare sotto il sole per trovarne uno. Anche la stazione ferroviaria, che in passato effettuava il servizio, non espleta più il cambio valuta. E così i turisti neanche lì possono cambiare uno spicciolo. Sarà pure che l’Europa ha una moneta unica, ma tutti gli altri? Se altre città turistiche seguissero questa logica, sparirebbero tutti gli sportelli di cambio d’Italia. A Salerno non c’è un circuito di servizi tale da creare una serie di comfort per i turisti che poi fanno la differenza nel valutare una città. Sembrerà un’inezia ma anche il cambio di valuta può servire a valorizzare la città. C’è solo da augurasi che quando finalmente sarà ultimata la stazione marittima, qualcuno provveda a colmare questa grave carenza.

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