Città ostaggio dei roghi: il sindaco accusa 

Il fuoco torna a divampare su colline e monti: «Siamo troppo spesso lasciati soli e le istituzioni perdono di credibilità»

È durata poco la tregua dal fuoco per le montagne cavesi. Dopo la lunga settimana di fiamme che hanno devastato Monte Sant’Angelo, nella notte tra martedì e ieri i piccoli focolai – che già da domenica si intravedevano lambire anche Monte Finestra – sono arrivati alla cima. Schierate tutte le forze possibili (dalla protezione civile, ai vigili del fuoco, ai volontari) per operare, in contemporanea, anche sul fronte di San Liberatore. Nel frattempo, il sindaco Vincenzo Servalli si muove su tutti i fronti per sollecitare aiuti dalla Regione e si è attivato presentando denuncia contro ignoti nella speranza di poter individuare i responsabili e mettere fine a una situazione che sta devastando le montagne della città da più di una settimana.
Nella mattinata di ieri, infatti, il primo cittadino – visto il protrarsi dell’incendio che, dopo otto giorni, ancora non è stato spento e che sta interessando tutto il versante di Monte Finestra – si è recato prima in Prefettura e, successivamente, al Comando dei carabinieri forestali di Cava de’ Tirreni. Al vicario del prefetto, nell’ambito della costante interlocuzione fin dall’inizio dell’incendio, Servalli ha fatto sapere di aver illustrato la situazione rinnovando le sollecitazioni per un azione più incisiva nelle operazioni di spegnimento dei focolai, con l’utilizzo di mezzi aerei più adeguati e personale per la bonifica del terreno. Al Comando dei carabinieri forestali, il sindaco ha invece sporto denuncia contro ignoti per perseguire eventuali criminali che hanno messo in atto i roghi.
«Ormai sono otto giorni che perdura l’incendio iniziato sul versante di Monte Sant’Angelo e che ora interessa Monte Finestra – ha detto Servalli – Stiamo sollecitando da giorni azioni incisive e conclusive di spegnimento, ma anche l’individuazione di eventuali responsabili che hanno interesse a incendiare le nostre montagne. La mancanza di mezzi sufficienti ad affrontare la situazione d’emergenza estiva verificatasi in tutta la Campania e non solo, segnala in maniera evidente un ritardo dello Stato e della Regione nell’organizzazione di un livello di intervento in linea con le esigenze effettive. La fragilità dimostrata preoccupa per l’oggi e per il domani – aggiunto il sindaco –, quando, con l’arrivo delle piogge, corriamo il rischio di un dissesto idrogeologico del territorio. I sindaci sono lasciati troppo soli e ciò fa perdere credibilità alle Istituzioni. Per altro verso, i criminali responsabili di questi scempi vanno assicurati alle patrie galere».
La richiesta di azioni maggiormente incisive a livello istituzionale arriva anche dalle forze politiche di opposizione. In particolare, gli esponenti locali di Fratelli d’Italia-Allenanza Nazionale (i consiglieri Clelia Ferrara e Renato Aliberti, e il portavoce Fabio Siani) hanno chiesto al sindaco e al presidente del Consiglio comunale Lorena Iuliano l’immediata convocazione di una conferenza dei capigruppo al fine di stilare un documento unico e chiedere al prefetto e al presidente della Regione «un intervento più incisivo e risolutivo e – si legge nella nota diramata ieri – allo stesso tempo, per protestare contro le istituzioni competenti per il ritardo negli interventi. Questo è il momento di mettere da parte le polemiche ed intervenire, poi verrà il tempo di capire chi sul piano politico è responsabile».
Giuseppe Ferrara
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