Citarella sentito dal pm sui rapporti con i politici

L’interrogatorio dell’imprenditore collegato a frequentazioni e presunti “favori” Nel mirino del magistrato sarebbero finiti anche i conti della Nocerina calcio

Ancora una volta sentito in procura dal magistrato il patron della Nocerina calcio Giovanni Citarella. L’imprenditore al centro della maxi inchiesta Due torri, accompagnato dal suo legale Michele Sarno, è stato sottoposto a interrogatorio nell’ufficio del sostituto procuratore Roberto Lenza nell’ambito di un’inchiesta tuttora coperta da segreto riguardante presunti “favori” nel contesto dei rapporti politici e imprenditoriali. Nel mirino sarebbero finiti anche i conti della Nocerina calcio, di cui Citarella è il patron.

Il lavoro inquirente ha messo insieme diverse visite di Citarella in procura, sempre accompagnato dal suo avvocato, scaglionate nel corso delle settimane. A quanto emerso finora, a dare impulso all’attività investigativa della procura di Nocera sarebbero state le dichirazioni rese dallo stesso Citarella, che da tempo avrebbe chiesto espressamente di essere sentito dopo una lunga estate cominciata con la custodia cautelare ordinata per il ruolo nell’inchiesta “Due Torri” e passata tra gli arresti domiciliari e la procura di Salerno .

Era giugno scorso quando l’imprenditore edile Citarella finì in carcere nella maxi inchiesta coordinata dalla DDA di Salerno , il blitz “Due torri” che svelò il sistema criminale degli appalti, attraverso sette anni di lavori truccati, con un giro di 50 milioni di euro distribuito con la complicità di funzionari della Provincia, attraverso inspiegabili ribassi, materiali di qualità dubbia e rischi evidenti sollevati dagli investigatori. Nell’elenco delle opere all’attenzione della magistratura di Salerno c’erano la messa in sicurezza di scuole, la viabilità dell’Università, il porto di Agropoli e l’aeroporto “Costa d’Amalfi”, con i ruoli apicali dei cugini Gennaro e Giovanni Citarella e altri tredici destinatari di ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Gaetano Sgroia.

Nel sistema che rapportava imprenditori e funzionari c’erano circa 250 società implicate, gare a licitazione privata, affidate spesso con procedura di somma urgenza o evidenza pubblica per cinquantadue persone coinvolte complessivamente tra imprenditori e funzionari.

L’inchiesta condotta dalla Dda di Salerno, diretta dal procuratore capo Franco Roberti e seguita dal Pm Rosa Volpe, ipotizzava associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti, corruzione, falso in atto pubblico. Durante il prosieguo del lavoro inquirente proprio Giovanni Citarella è stato più volte sentito dai magistrati, con interrogatori secretati concentrati sulle connessioni tra imprenditoria e politica, che nulla esclude possano emergere anche nel caso ora seguito dalla procura nocerina.

(a. t. g.)

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