Cisl: «A Vallo due ostetriche senza stipendio da sei mesi»

Si allunga l’elenco dei lavoratori che attendono il pagamento di diverse mensilità arretrate. Dopo i dipendenti dei Consorzi di bacino e gli operai idraulico-forestali che avanzano in alcuni casi...

Si allunga l’elenco dei lavoratori che attendono il pagamento di diverse mensilità arretrate. Dopo i dipendenti dei Consorzi di bacino e gli operai idraulico-forestali che avanzano in alcuni casi decine di stipendi arretrati, il segretario generale Felsa Cisl provinciale, Giusy Petitti, pone in risalto la situazione critica che vivono le ostetriche dell’ospedale di Vallo della Lucania ma anche i lavoratori che prestano servizio nei presidi dell’ex ambito Asl Salerno 1.

«A Vallo della Lucania – spiega - le ostetriche lavorano senza stipendio da dicembre 2014. Inoltre gli infermieri professionali, che operano nei presidi da Sarno a Vallo della Lucania, ex ambito Asl Sa 1, sono in attesa di due mensilità, marzo e aprile».

«Si tratta di un ritardo non di poco conto, parliamo a oggi delle ultime due mensilità per quasi la totalità dei lavoratori, circa trenta - prosegue Giusy Petitti - Eclatante ed inspiegabile il ritardo, invece, di Vallo della Lucania, dove le lavoratrici ostetriche non percepiscono alcuna retribuzione dal mese di dicembre scorso, pur continuando a lavorare senza creare disservizi. Si tratta, in particolare di due ostetriche assunte tramite l’Agenzia per il lavoro Alba Spa».

«I principali problemi – sottolinea la rappresentate sindacale - sarebbero imputabili all’Asl, che per alcuni presidi non invia fatturazione e, pertanto, non vi è possibilità di liquidare fattura, causa la negligenza del personale a ciò preposto. Nel contempo l’Agenzia, che dovrebbe anticipare le retribuzioni, non è nelle condizioni di farlo e questo amplifica le difficoltà, in un clima di totale assenza di risposte».

E a farne le spese sono i lavoratori che si trovano a fare i conti con le spese di fitto, il pagamento di mutui, delle utenze domestiche, ma anche le normali spese quotidiane, a cui non riescono a fare fronte in assenza di retribuzione.

«Essendo stata indetta una gara finalizzata ad individuare una nuova agenzia – precisa la segretaria Cisl Petitti - si chiede all’Asl di valutare molto bene la solidità economica della vincitrice, in quanto non ci sembra possibile che a pagare le conseguenze di gare a cui le Agenzie concorrono al massimo ribasso siano i lavoratori, anello debole di processi dalla regia superficiale». «E’ naturale – conclude la rappresentante sindacale della Felsa Cisl provinciale – che non percependo lo stipendio, ai lavoratori non vengono erogati da mesi neppure i buoni pasto. La situazione è ormai diventata a dir poco insostenibile».

©RIPRODUZIONE RISERVATA