Cirielli, prova di forza con Caldoro

In Regione i quattro consiglieri salernitani si sono sganciati dal gruppo del Pdl campano, annunciando che seguiranno una loro linea. Per l’intera giornata è aleggiata l’ombra delle dimissioni dell’assessore all’Ambiente, Giovanni Romano

«Sulla sanità apriamo una vertenza con la Regione». Antonio Iannone, coordinatore vicario del Pdl Salernitano, non fa sconti: «C’era l’impegno di Caldoro, perché a scadenza del mandato commissariale la situazione all’Asl di Salerno fosse sanata. Invece non è avvenuto».

Il fronte con il governatore è di fatto giá aperto. In Regione i quattro consiglieri salernitani (Eva Longo, Monica Paolino, Giovani Fortunato e Giovanni Baldi) si sono sganciati dal gruppo del Pdl campano, annunciando che seguiranno una loro linea, a tutela degli interessi territoriali. E per l’intera giornata è aleggiata l’ombra delle dimissioni dell’assessore all’Ambiente, Giovanni Romano. Alle dieci di mattina Eva Longo le dava per certe: «Le ha consegnate ieri notte alle due».Ma poi Romano frena:«Non confermo e non smentisco, la situazione è in evoluzione». E a via Santa Lucia garantiscono che le dimissioni non sono mai state protocollate.

Domani i vertici provinciali del Pdl incontreranno il coordinatore campano, Nicola Cosentino, e chiederanno al partito una presa di posizione forte e immediata. «Vogliamo una svolta radicale nella sanitá e il rispetto della democrazia - tuona Eva Longo - La sanitá non può essere governata ancora da De Mita e il Pdl non può essere ostaggio dell’Udc. In democrazia contano i numeri, e in consiglio regionale abbiamo la maggioranza anche senza di loro». Il coordinatore provinciale, Antonio Russo, chiede che i centristi siano estromessi dal governo della Regione, «visto che una parte dell’accordo campano, quello sull’alleanza a Salerno, è saltato da quando hanno deciso di passare all’opposizione». E aggiunge: «E’ assurdo che i Caldoro tenga conto dei quattro consiglieri dell’Udc, che sono lo stesso numero dei soli consiglieri del Pdl eletti in provincia di Salerno». Poi lancia un ponte di mediazione verso il governatore: «Capiamo le sue difficoltá, sappiamo che deve confrontarsi con mille problemi. Il nostro contenzioso non è con lui, ma con l’Udc. E sia chiaro: non è vero che protestiamo perché vogliamo la poltrona dell’Asl, chiediamo solo che ci siano persone all’altezza». L’attuale commissario Francesco De Simone, appena prorogato da una delibera della giunta regionale, è bocciato senza appello. Il presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, prova a calare l’asso: «Anche il subcommissario Zuccatelli, prima di andar via, ha stroncato il piano presentato da De Simone. Non entro nelle ragioni tecniche della proroga decisa in Regione, ma sotto il profilo politico è stata inopportuna». E Iannone affonda: «De Simone deve andar via, per comprovata incapacitá e mancata volontá di dialogo. Non si può pretendere che chi sta sul territorio paghi lo scotto delle proteste per scelte che non condivide». L’insoddisfazione per la scelta del presidente della Regione è evidente:«Lo stesso Caldoro - prosegue Iannone - ha detto in più occasioni che era necessaria una svolta, perché sotto il profilo istituzionale non può funzionare che l’Udc abbia il commissario dell’Asl in una provincia dove è all’opposizione. E’ come caricare la pistola a chi ti spara addosso.Chiediamo risposte immediate, non possiamo accettare nessuna proroga».Nel conto delle motivazioni che fondano l’istanza di una nuova Regione, il Pdl di Cirielli metterá anche questo. Ma Iannone avverte: «finché saremo qui dovremo essere rispettati. E continueremo ad essere i difensori degli impegni che il Pdl ha assunto con i territori».

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