Cirielli: «Io indagato per Iacp Futura? Ignoranza giuridica»

Il deputato si difende dall’accusa di concorso in bancarotta «Su quella società la Provincia non ha alcun potere»

«Premesso che non so nulla, siamo di fronte a un caso di incompetenza e ignoranza giuridica». Si difende e contrattacca Edmondo Cirielli, dopo aver appreso dal giornale che la Procura lo ha sottoposto a una nuova indagine ipotizzando il concorso in bancarotta fraudolenta per il fallimento di Iacp Futura, avvenuto quando lui era presidente della Provincia. «Sul piano giuridico la Provincia non ha funzioni di controllo né su questa società né su Iacp, e non influisce sulle loro scelte» spiega il deputato. Le eventuali responsabilità invita quindi a ricercarle solo in consiglieri d’amministrazione e revisori dei conti, che pure sono sotto inchiesta ma che per il sostituto procuratore Vincenzo Montemurro hanno potuto operare grazie all’avallo di Cirielli e di qualche assessore della sua giunta, anche quando era chiaro che la società andava verso il dissesto. «Che si abbiano eventualmente rapporti politici non ha alcune influenza – replica il parlamentare di Fdi – La responsabilità penale è sempre personale, ma forse qualche ignorante giuridico lo ha dimenticato. Inoltre la bancarotta fraudolenta è un reato tipico degli imprenditori, non dei pubblici ufficiali. È evidente che chi va dicendo certe cose ai giornali (avvocato, magistrato o carabiniere che sia) non capisce niente di diritto».

Una presa di posizione durissima, che si accompagna a una precisazione puntigliosa delle competenze dell’ente: «Il rapporto tra Provincia e Iacp nasce e muore con l’atto di nomina, in consiglio, di alcuni componenti. Il resto è assoluta falsità, parliamo di una cosa che non solo non ho fatto ma che nemmeno avrei potuto fare. Nessuno mi ha informato delle dinamiche interne a Iacp Futura, e comunque non avrei avuto alcun potere giuridico per intervenire».

Non la pensano così gli inquirenti, secondo cui la società pubblico/privata del settore immobiliare rientrava in un sistema di potere controllato dal parlamentare e dai suoi uomini. Sarebbero stati anche loro, per preservare un meccanismo clientelare che contribuiva a creare cosenso , a consentire che le attività della srl andassero avanti fino al crac del luglio 2012, quando Iacp Futura fu dichiarata fallita con un passivo di 20 milioni. Un’ipotesi che per Cirielli è priva di fondamento, ma su cui le indagini sono ancora in corso.

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