Ciotti: «Il Puc guarda troppo al passato»

Il sindacalista invita le osservazioni al Comune e boccia il preliminare del piano urbanistico comunale

«Pensavamo che dopo decenni di interventi a sprazzi e varianti più o meno obbligate, fosse colta l’opportunità per riordinare, riqualificare, urbanisticamente Battipaglia e per puntare alle vere potenzialità di sviluppo per la città e per il territorio. E invece quel Puc in via di approvazione, frutto di un lavoro certamente da rispettare, per l’impiego di energie preziose per la città, rivolge troppo lo sguardo al passato e alle modalità con cui si determinava l’attuale disordine urbano di Battipaglia». Bocciatura totale del preliminare del piano urbanistico comunale da parte di Pietro Ciotti, sindacalista e presidente dell’associazione “Storia & Futuro”, che ha inviato una lettera d’osservazione al Comune di Battipaglia. In particolare, Ciotti ha stigmatizzato la previsione nel Puc di una realizzazione di 1.600 nuovi alloggi e la nuova idea urbanistica della fascia litoranea.

Nel dettaglio, dice che le linee guida del Puc sono «non rispondenti alle esigenze vere della nostra comunità», parlando di mortificazione del sistema agroalimentare ed industriale a favore di «nuove arterie trasversali e nuovi alloggi con la distruzione della nostra Piana, un tempo denominata la California d’Italia». Conclude che si «ritiene necessario invertire la rotta prevista dal Puc. Si suggerisce di consentire, qualora si ravveda una reale necessità di 1.600 nuovi alloggi, che questi vengano realizzati all’interno della città, con una nuova strategia che consenta al singolo proprietario di una unità immobiliare, che ne facesse richiesta, di edificare un ulteriore piano sulla sua unità immobiliare, rivedendo le quote delle cubature già attribuite su dette aree. Questo cambio di rotta consentirebbe anche la sopravvivenza della piccola e piccolissima impresa edile locale».

In merito ad ulteriori arterie trasversali suggerisce di «puntare ad assolvere al compito di una mobilità urbana più civile, disegnando intorno al perimetro urbano il limite e l’ingresso, del traffico urbano ed extra urbano, sulle quattro principali porte di ingresso e di uscita della città. Città più compatta, città più ordinata e più vivibile». (f.p.)