Cinghiali, il piano per l’emergenza 

Il Parco ha avuto l’ok dal Ministero per reti elettrificate, sele-controllori e recinti

VALLO DELLA LUCANIA. Piano di azione per la gestione del cinghiale: il Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ottiene l’ok dall’Ispra e dal Ministero dell’Ambiente. Il problema della sovrappopolazione dei cinghiali nell’area del Parco continua a provocare notevoli disagi alle popolazioni residenti e danni alle attività produttive agronomiche. Per questo motivo, il Parco del Cilento ha posto in essere un piano di azione volto al contenimento e al ridimensionamento degli esemplari di ungulati.
A redigere tale piano si è giunti, dopo un accordo di collaborazione tra l’Ente Parco ed il Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli. L’Ente ha chiesto al responsabile scientifico, professore Domenico Fulgione, di redigere il Piano di azione 2017 per la gestione dell’emergenza cinghiali
Tale piano, una volta redatto, è stato inviato al Ministero dell’Ambiente e all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) per l’acquisizione dei pareri di competenza. «Abbiamo inviato agli enti interessati – spiega il presidente dell’Ente Parco, Tommaso Pellegrino – il nostro piano di gestione del cinghiale, ne è seguita l'approvazione dell’Ispra; il Ministero ha dato il suo assenso ma con delle osservazioni, più che altro di natura tecnica. Il nostro Piano – evidenzia – mira a contrastare il notevole numero di cinghiali sul territorio del Parco tramite: reti elettrificate, recinti di cattura e sele-controllori. Per quanto riguarda quest’ultimo sistema, una prima azione concreta è stata fatta abilitando cinquanta sele-controllori, e a settembre ce ne dovrebbero essere di nuovi, dopo i corsi di recupero che sono in corso. Per quanto concerne le reti elettrificate, rientrano nel PSR regionale. Stiamo facendo in modo che ci possa essere compatibilità tra il tipo di reti e le autorizzazioni che verranno emesse».
Per quanto concerne infine i recinti di cattura «faremo un bando per autorizzarli in diverse aree del Parco, sia per i comuni che per i privati». A fare da apripista in questo senso è stato il comune di Pollica, che ha chiesto ed ottenuto dall’Ente di Palazzo Mainenti, l’autorizzazione all’installazione di tali recinti.
Si tratta di uno strumento molto significativo per ridurre il numero di cinghiali sul territorio e fare in modo che gli stessi possano essere introdotti in una filiera produttiva in grado di generare economia per il territorio.
Andrea Passaro
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