Cinema Fatima, il d’essai ora sposa la parrocchia

Novità nella sala della zona orientale amata da intere generazioni di cinefili Ma don Antonio Montefusco assicura: «Sarà garantita l’arditezza di don Andrea»

Il primo segnale che qualcosa è cambiato arriva dall’insegna. Non più “Cinema Fatima” ma “Cinema parrocchiale Fatima”. «Non un messaggio di chiusura - si affretta a puntualizzare don Antonio Montefusco, dal 22 ottobre scorso subentrato a don Andrea Vece alla guida della parrocchia di Pastena - bensì un imprinting valoriale. Non intendiamo cambiare di una virgola la programmazione del cinema, a maggior ragione quella del cineforum, una realtà culturale viva e apprezzata da generazioni, vogliamo solo che anche la settima arte rientri tra le attività al servizio della comunità parrocchiale».

I cinefili assidui frequentatori dell’unica sala d’essai presente a Salerno nella zona orientale possono stare tranquilli, quindi, anche perchè don Andrea ci sarà anche quest’anno ad animare i dibattiti pre visione.

«A don Andrea si affiancherà la giovane Michela D’Andria che da anni ormai cura con lui la programmazione del cineforum - spiega don Antonio - e non è detto che presto non si costituisca un’associazione che possa tornare ad andare per festival per offrire un cartellone sempre più ricco e di qualità. L’idea è quella di creare e formare un pull che lavori accanto a don Andrea valorizzando la sua arditezza».

Quali saranno le novità che interesseranno la sala quest’anno?

La novità principale è che il cinema torna sotto l’ala della parrocchia e verrà utilizzato per dare nuova linfa all’intera comunità. Un luogo di confronto dove potranno ritrovarsi bambini, famiglie e anziani che potranno assistere a spettacoli cinematografici adatti a loro a un prezzo ragionevole. Insomma, la cultura a servizio del territorio».

Sono stati effettuati anche alcuni interventi strutturali?

«Per ora abbiamo cambiato l’insegna e eliminato quelle brutte grate che delimitavano il parcheggio. Proprio per far capire che lo spazio è un unicuum con la chiesa e fruibile da tutti».

La riorganizzazione del cinema rientra in un’opera più generale di “svecchiamento” della parrocchia. Cosa bolle in pentola per i residenti di Pastena?

«Il quartiere in cui sorge la nostra chiesa è uno tra i più popolosi della città. Comprende più di 15mila abitanti e in questo mio primo anno qui ho voluto ascoltare le persone, recepire le loro istanze, conoscere più approfonditamente il tessuto sociale. Ora che ho “studiato” posso far partire le attività più utili, come ad esempio l’oratorio che sarà non un’area di parcheggio per bambini e ragazzi ma un momento formativo al quale contribuirà anche don Antonio Caroppoli, un sacerdote salesiano che ha molta dimestichezza con i giovanissimi».

Il cinema diventerà quindi ancor di più un luogo di aggregazione.

«Sì, intendiamo scegliere le pellicole che proietteremo durante la settimana soprattutto pensando ai più piccoli. I film del cineforum verranno, invece, sempre scelti seguendo il principio della “qualità” e della sperimentazione, in modo da accontentare quanti, negli anni, hanno scelto questa sala perchè qui era possibile trovare e vedere quello che altrove non c’era. Continuerà ad essere così. Ora don Andrea è in Africa ma a metà ottobre si ricomincia».

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