Cilento e scuole “fantasma”: 132 indagati

La Finanza ha chiuso le indagini su proprietari, docenti e alunni di istituti fasulli a Laureana Cilento, Torchiara e Ceraso

LAUREANA CILENTO. Scuole “fantasma” nel Cilento: notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari per i 132 indagati dell’inchiesta che vede coinvolti i fratelli Mario e Alfredo Vissicchio di Agropoli. Gravi le imputazioni per i Vissicchio: l’associazione a delinquere, poiché “si associavano tra loro organizzando una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffa pluriaggravata e continuata ai danni dello Stato e del ministero dell’istruzione, il falso ideologico e materiale commessi in qualità di pubblici ufficiali in atti pubblici, l’interruzione del pubblico servizio”. Per numerosi docenti che prestavano servizio nelle scuole “fantasma”, ascritti invece i reati di interruzione del servizio pubblico, falso ideologico e truffa aggravata poiché “falsificavano i registri di classe con penne cancellabili, e risultavano assenti durante le perquisizioni della guardia di finanza”. Tra i difensori ci sono gli avvocati Lorenzo Margiotta, Benedetta Sirignano e Ennio Sarno.

I due fratelli furono sottoposti agli arresti domiciliari, nel luglio del 2013. Ad effettuare l’operazione la Guardia di finanza di Agropoli, diretta dal capitano Fabio Antonacchio. Le persone denunciate in diverse regioni sono 132. Contestualmente furono sequestrati beni per un valore di 6,6 milioni di euro, in parte dissequestrati. Le complesse indagini sono state coordinate dal procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Giancarlo Grippo, e dal sostituto procuratore, Alfredo Greco.

I due fratelli sono titolari di istituti paritari a Laureana Cilento e Ceraso. Il sequestro riguardò 59 immobili ubicati ad Agropoli, Laureana, Torchiara e Ceraso. Tra i beni, 3 ville di pregio con piscina e numerosi appartamenti, 5 veicoli e disponibilità finanziarie per 1,7 milioni di euro depositate sui conti oppure investiti in polizze assicurative.

L’indagine ha portato alla luce le attività di un sodalizio delinquenziale, capeggiato dai due fratelli, amministratori della società titolare delle parità scolastiche rilasciate dall’ufficio scolastico regionale per l’esercizio di istituti per geometri e ragionieri, dedito alla commissione di plurimi reati di associazione per delinquere, interruzione di pubblico servizio, truffa ai danni dello Stato e falso continuato. L’ingente documentazione sequestrata presso le scuole e l’audizione di centinaia di studenti e docenti hanno fatto emergere l’esistenza del sodalizio delinquenziale, nel quale ai coordinatori didattici, ai docenti ed agli assistenti di segreteria erano affidati specifici compiti, con l’obiettivo di simulare sistematicamente il corretto svolgimento delle lezioni.

Tra le 132 persone indagate a vario titolo, anche una giovane attrice della fortunata serie televisiva di Canale5 “I Cesaroni”. Gli indagati provvedevano, come “collettori”, ad arruolare nuovi iscritti, tra cui insospettabili impiegati, ma anche giovani calciatori, infermieri, magazzinieri, operai e chiaramente studenti che in cambio di somme comprese tra i 2.500 ed i 5.000 euro, riuscivano ad ottenere un diploma senza frequentare le lezioni. Gran parte degli iscritti, che avevano falsamente attestato di risiedere presso indirizzi di comodo nella provincia di Salerno, in realtà risultavano residenti ed impiegati in altre regioni, tra cui Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Lazio, Calabria, Puglia e Basilicata.

Angela Sabetta

©RIPRODUZIONE RISERVATA