Cicia (Fipasvi): «Le procedure di mobilità possono essere un primo segnale»

«Un problema atavico, ma le procedure di mobilità possono servire a lanciare un primo segnale». Cosimo Cicia (foto) parla così della carenza degli infermieri che affligge gli ospedali campani. Il...

«Un problema atavico, ma le procedure di mobilità possono servire a lanciare un primo segnale». Cosimo Cicia (foto) parla così della carenza degli infermieri che affligge gli ospedali campani. Il cinquantanovenne ebolitano sa bene di cosa parla: nel Salernitano è lui il presidente della Fipasvi, la Federazione degli infermieri professionali, degli assistenti sanitari e delle vigilatrici di infanzia, e proprio la settimana scorsa è stato eletto nel Comitato centrale della Federazione degli infermieri, che rappresenta oltre 440mila professionisti. «In questo periodo - spiega Cicia - c’è un’emergenza ampliata dal territorio che non fa da filtro, ma la verità è che con questa carenza si fanno i conti da tempo, perché a livello regionale veniamo da un commissariamento della sanità e non abbiamo potuto espletare i concorsi». E il gap è enorme: «In Campania mancano 5mila infermieri, e tra pensionamenti et similia non s’è provveduto a sostituire». Da qui la nuova parola d’ordine: «Programmare». La Fipasvi ha già incontrato Antonio Giordano, direttore generale di Asl Salerno: «Abbiamo richiesto un unico concorso regionale, in maniera tale che tutte le asl possano attingere». Una buona notizia c’è: «Confidiamo nella procedura di mobilità avviata di recente, che apre le porte a 130 infermieri». E se gli chiedete se gli ospedali della Piana ne beneficeranno, Cicia si dice ottimista: «Qualcosina dovrebbe arrivare, e anche se il problema non si risolve, almeno si lancia un segnale». (c. l.)