«Cibi locali e occhio all’etichetta»

I consigli di Coldiretti e Federconsumatori per evitare le truffe alimentari

SALERNO. Spaghetti con le vongole, insalata di mare, ma anche spigola al forno e la tradizionale frittura di paranza. Per il pranzo di Natale il protagonista assoluto è il pesce ma sceglierlo non è facile, soprattutto in questo periodo in cui la richiesta aumenta vertiginosamente e truffe e imbrogli sono dietro l'angolo. Per questo Coldiretti Salerno ha avviato una campagna informativa per evitare frodi alimentari.

«Puntare sulla tradizione evitando mode esterofile» consiglia il presidente di Coldiretti Salerno Vittorio Sangiorgio. «L’auspicio è che i consumatori possano acquistare pesce ma anche gli altri prodotti tipici del cenone in maniera consapevole». Come? «Facendo molta attenzione – risponde Sangiorgio – magari acquistando direttamente dai pescatori, preferendo il pescato del Mediterraneo e verificando sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca». L’invito di Coldiretti è «riscoprire il prodotto nazionale che, oltre ad essere buono viene venduto a un prezzo molto più contenuto rispetto a scelte esterofile».

Ma attenzione alle frodi. La classifica delle più comuni vede il pangasio del Mekong spacciato per cernia e il polpo vietnamita venduto per locale. «Meglio, dunque, preferire alici, calamari, seppie, polipi, naselli, ma anche vongole veraci e gamberi». Lo stesso si dica delle verdure. Coldiretti ha pubblicato una vera e propria black list dei cibi più contaminati. Ai primi posti il prezzemolo del Vietnam e il basilico dell’India. A seguire il melograna proveniente dall’Egitto, il peperoncino della Thailandia e la menta del Marocco. In lista anche i cocomeri della Repubblica Domenicana, le fragole e le arance d’Egitto e i piselli del Kenia. Insomma occhi aperti alla tracciabilità del prodotto. «Coldiretti – spiega Sangiorgio – attraverso i mercati di Campagna Amica e la vendita diretta che ormai sposano tutte le nostre aziende, promuove da tempo la filosofia del chilometro zero, che ha ricreato un legame tra consumatore e produttore esaltando le nostre eccellenze enogastronomiche».

Molto gettonati in questo periodo i prodotti tipici locali. «Dolci, vini e liquori – conferma il direttore della Coldiretti di Salerno, Enzo Tropiano – ma anche formaggi, salumi tipici, miele e frutta secca. Quest’anno verifichiamo una tendenza crescente negli acquisti a chilometro zero direttamente dagli imprenditori agricoli in azienda o nei mercati e botteghe di Campagna Amica, dove i nostri imprenditori riescono a garantire una maggiore originalità rispetto alle offerte natalizie standardizzate dei punti vendita tradizionali».

Insomma, per una tavola di Natale senza sorprese è necessario fare la massima attenzione. «Diffidate dalle offerte inverosimili e dai prezzi stracciati – fanno sapere invece da Federconsumatori – potrebbe trattarsi di prodotti di categoria non eccellente o dalla provenienza non verificabile. O ancora, prodotti senza marchio ma spacciati come prodotti approvati, ad esempio, dai consorzi di tutela». Attenzione alle mozzarelle ottenute da latte in polvere, paste fuse e cagliate provenienti dall’estero e anche allo champagne francese: se non c’è sul collo la data di sboccatura, può essere andato a male. Meglio ripiegare sullo spumante, ma con una data di imbottigliamento non più vecchia di due anni.

Le regole dunque sono poche e semplici: attenzione a provenienza, etichetta e scadenza dei prodotti. «Purtroppo – spiegano gli esperti di Coldiretti – le frodi a tavola si moltiplicano nel tempo della crisi soprattutto con la diffusione dei cibi low cost e sono crimini particolarmente odiosi perché si fondano sull’inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare anche sugli acquisti dei prodotti alimentari».

Vincenzo Rubano

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