IL DOLORE

«Ciao Fulvio, ora il sogno Auditorium»

La città in lutto per la morte di Maffia, direttore del Conservatorio Martucci. Fatale un infarto: «È un vuoto incolmabile»

SALERNO - «Adesso cercheremo in ogni modo di realizzare il suo sogno: aprire l’auditorium del Conservatorio Martucci». Sono le parole che, fra le lacrime, ripetono ritualmente quelli che hanno frequentato “l’accademia della musica” di Salerno. Le lacrime sì: perché l’improvvisa morte del direttore Fulvio Maffia ha colto davvero di sorpresa tutti, lasciando un vuoto che per tanti sarà difficilmente colmabile. Il maestro e direttore del “Martucci” è spirato ieri, all’improvviso, per un infarto. Soltanto la sera prima aveva presenziato, insieme a tanti amici, a un concerto tenuto nella chiesa di San Giorgio. Poi, al risveglio, l’amara notizia che ha gettato nel lutto l’intera città e non solo.

Pianista concertista solista, agli inizi degli anni Novanta aveva iniziato la sua attività di docenza legando il suo nome al “Martucci” di cui divenne, già nel 2009 e fino al 2011, commissario straordinario prima di diventare direttore del “Gesualdo da Venosa” di Potenza. Nel 2020 tornò alla guida dell’accademia musicale di Salerno, ottenendo la rielezione lo scorso 5 maggio. Una vita fra musica, giovani ma anche per la vita civile: alle ultime elezioni regionali, infatti, Maffia aveva deciso di scendere in campo con una candidatura fra le fila del Partito Socialista Italiano.

«Increduli e sgomenti, apprendiamo della dipartita improvvisa dell’amato direttore Fulvio Maffia. Maestro insostituibile e punto di riferimento per tutti i docenti e studenti del Conservatorio Giuseppe Martucci. La comunità intera del Conservatorio si stringe alla famiglia e ai suoi affetti più cari. Ritenuto doversi proclamare, in segno di cordoglio e rispetto, il lutto per l’intera istituzione del Conservatorio nella giornata di lunedì 2 ottobre 2023. I funerali avranno luogo domani lunedì 2 ottobre alle ore 11 presso il Duomo di Salerno», l’annuncio della dipartita del “Martucci”.

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