Il ricordo

Ciampi e Salerno: un grande abbraccio e tanti suggerimenti

L'aiuto per ottenere la facoltà di Medicina e l'invito a privilegiare l'aspetto pratico nell'emergenza rifiuti

Il ricordo che più mi lega alla figura del compianto ex presidente della Repubblica è sicuramente legato alla giornata del 2 febbraio 2005. La visita di Carlo Azeglio Ciampi e di sua moglie Franca al campus universitario di Fisciano ha rappresentato un momento storico per l’Università degli studi di Salerno, ma anche per tutto il nostro territorio. Ero molto emozionato poiché la venuta di Ciampi avvenne in una fase di crescita per l’ateneo, una fase in cui bisognava testimoniare l’impegno di tutta la comunità, degli studenti, del personale tecnico amministrativo e dei docenti.

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Quel giorno di febbraio coincise con l’interruzione della didattica, in occasione della chiusura del semestre, eppure la piazza era piena di studenti e l’Aula Magna affollatissima, un evento di incredibile successo, e del quale ricordo anche tutta la mia apprensione. Fu grande lo sforzo per riuscire a portare il Presidente nel nostro campus, sapendo che Ciampi aveva programmato la visita in tutte le province della Repubblica, e in questo senso tentammo in tutti i modi di sensibilizzare il Cerimoniere e la segreteria del Presidente. Era forte la volontà di mostrare a Ciampi un ateneo moderno, lo stesso Cerimoniere si informò sulla struttura consultando le statistiche della Crui e del ministero, per accettarsi preventivamente delle nostre condizioni.
Ma alla fine i nostri sforzi sono stati più che ripagati dalla grande ammirazione che Ciampi ha mostrato verso l’università di Salerno. Ricordo ancora quando durante il primo giro effettuato per il campus nell’auto di servizio, Franca Ciampi stupita affermò che «questo campus universitario sembra una città», e io risposi con una battuta che infatti prima di me era stato eletto un sindaco. Con la visita di Ciampi la nostra università ebbe un riconoscimento istituzionale, un riconoscimento che arrivò in un momento molto delicato, durante il quale era in corso il braccio di ferro tra ministero dell’Istruzione e Università, per tentare di riattivare la storica facoltà di Medicina. Proprio in quell’occasione chiedemmo a Ciampi di supportare la nostra legittima richiesta con un accordo di programma, argomento sul quale il Presidente non proferì durante il suo intervento, ma per il quale si è speso tantissimo aiutandoci a portare l’università di Salerno sulla scena nazionale, facilitando poi l’accordo di programma con l’allora ministro Letizia Moratti, accordo grazie al quale oggi l’ateneo salernitano vanta una facoltà di Medicina di eccellenza. Ricordo con forte emozione quella giornata, di cui un episodio in particolare mi commuove ancora oggi. Per l’occasione invitai anche gli ex rettori che mi avevano preceduto, e ovviamente tra questi Gabriele De Rosa. Il momento più commuovente fu quando Ciampi e Gabriele De Rosa si salutarono abbracciandosi, tra loro c’era stata una frequentazione culturale e politica, nonostante uno fosse un cattolico e l’altro un laico, ma entrambi due grandi protagonisti della storia dell’Italia. Ciampi è un uomo che è servito molto al Paese, soprattutto nell’affrontare il tema dell’Europa, credendo fino in fondo nell’inserimento dell’Italia nel sistema europeo, una svolta che ha aiutato l’intera nazione a crescere. Un uomo politicamente sempre laico, che si è mantenuto costantemente super partes, svolgendo egregiamente il delicato ruolo di presidente della Repubblica.
*ex rettore Università Salerno
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