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Chiude la farmacia in piazza L’opposizione all’attacco

SAN CIPRIANO PICENTINO. Opposizione all’attacco a San Cipriano Picentino sulla questione farmacie: i consiglieri Attilio Naddeo e Massimo Zoccola, del movimento civico Noi Girasole, criticano l’ammini...

SAN CIPRIANO PICENTINO. Opposizione all’attacco a San Cipriano Picentino sulla questione farmacie: i consiglieri Attilio Naddeo e Massimo Zoccola, del movimento civico Noi Girasole, criticano l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gennaro Aievoli. Al centro della polemica, questa volta (nelle scorse settimane Naddeo e Zoccola avevano espresso critiche circa il piano urbanistico comunale), la questione della “dislocazione”, per così dire, delle farmacie sul territorio del comune picentino.

Nel dettaglio, i due consiglieri di opposizione lamentano la chiusura della storica farmacia di corso Umberto I, nel pieno centro del capoluogo di San Cipriano Picentino. Una chiusura, si apprende da una nota, decisa in base ad un “incremento della popolazione nella zona di Filetta Pezzano e a un decremento nella zona del capoluogo”, appunto San Cipriano Picentino. La delibera del 12 maggio 2014 parla di un aumento della popolazione nella zona di Filetta Pezzano a circa 4400 abitanti contro il decremento del capoluogo, poco più di 1000 abitanti. Numeri che, riferiscono Naddeo e Zoccola, non vedono d’accordo il tribunale amministrativo regionale: «Come sostiene il Tar nella sentenza 1575/2016, vi è stata un’alterazione della morfologia abitativa». Zoccola e Naddeo aggiungono: «Il Capoluogo, ancora oggi, risulta avere più abitanti e più elettori delle frazione Filetta-Pezzano; queste ultime sono, invece, in calo demografico. Il disegno amministrativo, però, ha comportato così la perdita della storica farmacia di piazza Umberto I (tra le più antiche della Provincia, risalente al 1902) con difficoltà arrecate in modo particolare alle persone anziane».

La farmacia è stata sostituita con un dispensario farmaceutico: «Quest’ultimo non può essere equiparato a farmacia per funzionalità, per orari definiti a turno, per continuità di assistenza – dicono Naddeo e Zoccola – i dispensari sono dotati soli di medicinali di uso comune e di pronto soccorso già confezionati, e sono quindi destinati solo a sopperire le esigenze primarie della popolazione, oltre a stare aperti solo per determinate ore del giorno; lo stesso Comune afferma che l’istituzione del dispensario serve solo a migliorare il servizio non a sostituirlo».

Infine, l’appello: «Chiediamo al sindaco e alle autorità di attivarsi per non mortificare, ulteriormente, il Capoluogo, affinché si ritorni ad avere una farmacia a tutti gli effetti».

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