il caso

Chiosco incompleto al liceo «Noi in regola, il Medi no»

«Noi siamo in regola, abbiamo seguito l’iter burocratico corretto per ottenere le autorizzazioni necessarie per la costruzione del bar. Semmai è il liceo scientifico “Medi” ad essere in parte abusivo»...

«Noi siamo in regola, abbiamo seguito l’iter burocratico corretto per ottenere le autorizzazioni necessarie per la costruzione del bar. Semmai è il liceo scientifico “Medi” ad essere in parte abusivo»: si difende Paola Coppola, imprenditrice che ha ottenuto lo scorso anno la concessione per la realizzazione di un chiosco dinanzi alla scuola di via Domodossola.

Il titolo edilizio, rilasciato su suolo provinciale, era stato concesso sulla base di un residuo di volumetria nell’area. In pratica, considerata la volumetria occupata dalla scuola, i tecnici comunali e provinciali avevano dichiarato fattibile la realizzazione del chiosco. Peccato che, a seguito di ulteriori verifiche che erano state richieste dalla dirigente scolastica del “Medi”, Silvana Rocco, siano venuti fuori dettagli per nulla irrilevanti. La costruzione del chiosco era stata sospesa in autotutela dal Comune il 10 marzo scorso. Si sosteneva che la cubatura residua fosse stata utilizzata già per la realizzazione della palestra e dell’auditorium del liceo. Ipotesi che, a seguito di controlli, si è tramutata in realtà, al punto da costringere i tecnici comunali ad annullare la concessione edilizia, pur senza ordinarne la demolizione.

Tra le righe, si nota come il Comune e la Provincia abbiano evidenziato un sospetto abuso edilizio tra le mura del “Medi”. L’istituto avrebbe dovuto occupare, dopo la costruzione di palestra e auditorium, 36.864,62 metri cubi. Dalle rilevazioni, si è notato che la volumetria realizzata complessivamente per l’istituto è pari a 41.661,63 metri cubi. In sostanza, 4.797 metri cubi in più.

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