Salerno

Chiesa del Galiziano. Il dietrofront parte da don Gaetano Landi 

È stato il parroco a chiedere di archiviare l’intervento. Dopo le proteste, si potrebbe tornare al vecchio progetto

SALERNO. Non è stata una autonoma scelta dell’amministrazione comunale quella di revocare la delibera di consiglio con la quale si approvava la variante per il progetto della chiesa del Galiziano, bensì una specifica richiesta da parte del parroco don Gaetano Landi. A spiegarlo, in sede di commissione Urbanistica, l’assessore Mimmo De Maio convocato proprio per discutere della decisione che giovedì i consiglieri dovranno votare. Il rappresentante dell’esecutivo ha chiarito che nei giorni scorsi è pervenuta agli uffici comunali una lettera di don Gaetano, referente per il progetto, nella quale si chiedeva di archiviare l’intervento perché mutate le condizioni per la necessità della famosa variante.
Quali condizioni sono mutate? Difficile saperlo perché la nota non aggiunge nulla altro, abbastanza però per far procedere con la revoca della precedente delibera consiliare. I consiglieri hanno però immaginato che le condizioni cui fa riferimento don Gaetano possano essere le famose prescrizioni dettate dalla Cei per ottenere il finanziamento, dato che sembrerebbe che tali soldi siano stati congelati probabilmente il parroco non ha sentito più la necessità di applicare quelle nuove volumetrie al progetto. Secondo i più maliziosi, però, a far cambiare idea potrebbero essere state le proteste degli stessi fedeli, molti dei quali entrati a far parte del comitato “Save Galiziano”. Gli stessi fedeli che avrebbero scritto anche alla Cei per spiegare i motivi della loro perplessità su quell’intervento, ovvero che rubava metri preziosi al verde pubblico. Qualunque siano le motivazioni, il dato di cronaca è che a cambiare idea è stato proprio don Gaetano e non i consiglieri, sin dall’inizio scettici sull’idea di costruire un mega edificio di culto nel bel mezzo del parco. Ora cosa accadrà?
Si presume che dopo la revoca della variante, si ritornerà al progetto originario, quello di ben più modeste dimensioni presentato anni fa da don Luigi Zoccola. Un progetto che all’epoca trovò il gradimento di tutti i residenti della zona perché decisamente meno invasivo di quello successivamente presentato da don Gaetano Landi.
Angela Caso
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