Chiesa al rione Campione «Il parroco dovrà spiegare» 

L’assessore De Maio: «La prossima settimana sarà convocato al Comune Bisogna completare l’intervento con i parcheggi e i giardinetti pubblici» 

Sollecitata a intervenire per fare la sua parte nella cura degli spazi urbani, l’amministrazione comunale, ora, vuole chiarezza su tutto il progetto del complesso parrocchiale di Maria SS della Medaglia miracolosa. «Lì – chiarisce l’assessore all’Urbanistica e alla Mobilità, Domenico De Maio – bisogna completare l’intervento con dei parcheggi e il verde attrezzato. La prossima settimana sarà mia cura convocare i rappresenti della parrocchia e vedremo come riprendere questo ragionamento».
Al di là dell’esito del contenzioso giudiziario che contrappone da anni il parroco e l’azienda di costruzioni Edilpicentia (del geometra Franco Fasano e del figlio Domenico) «ho bisogno di capire – precisa l’assessore – quali sono i programmi della parrocchia». Rispetto al progetto iniziale, infatti, manca ancora un passo fondamentale: l’abbattimento del manufatto che si trova all’esterno della chiesa. Quella struttura, donata ai fedeli del quartiere dalla Caritas belga nel 1986, era stata la chiesa del quartiere fino a quando fu varato il progetto di un nuovo complesso parrocchiale “sull’area sita al rione Terme Campione, ceduta in comodato dai proprietari alla parrocchia di Maria SS della Medaglia Miracolosa” e per offrire alle 10 mila anime che allora gravitavano nella zona della parrocchia la possibilità di avere un’alternativa rispetto “all’angusta struttura prefabbricata”, come si legge nei documenti. Nel progetto originario, una volta rimosso il fabbricato (soprannominato dai fedeli la chiesetta) attorno al sagrato sarebbe dovuto sorgere un ampio spazio verde attrezzato. Nel corso dei lavori, a quell’ipotesi iniziale si aggiunse anche una nuova soluzione con l’aggiunta di box auto interrati e sormontati dal giardino. Anche per questo nuovo elemento, come per tutto il progetto del complesso, il Comune varò una variante ad hoc. Di garage e dell’abbattimento del manufatto, però, ancora non si è vista traccia.
Il parroco, don Pierluigi Nastri punta il dito contro la ditta di costruzioni e accolla all’impresa la responsabilità di non aver rispettato il contratto d’appalto che, tra l’altro, prevedeva anche la mai avvenuta realizzazione della torre campanaria. E, nelle more della decisione del giudice, il sacerdote – nonostante la costruzione di due grandi edifici ai lati della chiesa – continua a utilizzare il manufatto come alternativa alle sale parrocchiali per le feste dell’oratorio e per le attività della chiesa, anzi rivendica il legame e il senso di appartenenza dei suoi fedeli a quella chiesetta. Che – comunque– al di là dei giudici e di chi dovrà farlo materialmente dovrà essere rimossa.
Un paio di mesi fa alcuni parrocchiani e lo stesso don Pierluigi Nastri avevano convocato il sindaco proprio nella chiesetta per chiedergli più attenzione alla manutenzione del verde, alla pulizia della strada e alla pubblica illuminazione. Ora, però, l’amministrazione pretende che il progetto – per il quale è stata data una concessione – sia portato a termine. Ben consapevole del fatto che in una città alla perenne ricerca di spazi per il parcheggio e in un quartiere che sta crescendo in termini di popolosità, dei box auto in più sarebbero manna per i cittadini. Anche perché quelli che sono stati effettivamente realizzati, come denuncia lo stesso parroco, «sono stati abusivamente occupati dalla ditta costruttrice».
Eleonora Tedesco
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