Chiesa al Galiziano Il Comune invita a rivedere il progetto

Da Palazzo di Città è partita la richiesta a don Gaetano Landi Si chiede di ridimensionare le volumetrie dell’edificio di culto

Un invito a rivedere il progetto. È quello inviato dagli uffici comunali al parroco don Gaetano Landi ed è relativo all’intervento che prevede la realizzazione di una nuova struttura parrocchiale all’interno del parco del Galiziano, a Torrione Alto. Nella lettera che il parroco dovrà far recapitare ai progettisti, si chiede di verificare se esiste la possibilità di rivedere l’intervento, rimodulandolo così da occupare meno spazio e ridimensionandolo per poter essere meglio inserito nel contesto urbano in cui dovrebbe sorgere.

Più di questo il Comune di Salerno non poteva fare, dato che i lavori non sono di sua competenza. Anche per questo, in contemporanea a questo invito, gli uffici comunali stanno comunque andando avanti nell’istruire la pratica; nello specifico il Sue (sportello unico per l’edilizia) sta facendo tutti gli approfondimenti del caso. Insomma, la revisione del progetto è affidata al buon cuore del parroco, degli architetti e della Cei che ha finanziato i lavori. Vale la pena di ricordare che a muoversi contro la realizzazione di questa nuova struttura furono inizialmente gli stessi consiglieri comunali poi convinti ad approvare la variante in assise, altrimenti si sarebbero persi i fondi concessi dalla Cei.

Poi sono stati gli stessi residenti di Torrione alto a muoversi contro questi lavori, costituendosi in un apposito comitato e proponendo una raccolta firme per impedire l’apertura del cantiere. Ma cosa c’è che non va in questo progetto? In pratica lo si ritiene eccessivamente invasivo rispetto a quello voluto da don Luigi Zoccola e proposto anni fa. In particolare, l’eccessiva maestosità della struttura toglierebbe spazi di verde e di aggregazione che ora ci sono all’interno del parco del Galiziano.

Tuttavia, don Gaetano Landi ha spiegato che il progetto è stato rivisto per poter rispettare i parametri imposti dalla Cei, pena la perdita del relativo finanziamento. Qualche margine di manovra, però, evidentemente esiste se anche gli uffici comunali si sono premurati di chiedere un aggiornamento del progetto che lo renda più compatibile con l’ambiente circostante. A questo punto bisogna vedere se i progettisti risponderanno alla lettera del Comune e se sono intenzionati ad apportare delle modifiche.

Angela Caso

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