l’intervista

«Chi sceglie questi mezzi avrà un tornaconto»

Gerardo Rosania: «La battaglia per occupare spazi non paga. Continuerò a fare da me»

SALERNO. Lui i manifesti è solito attaccarli da solo, magari con qualche amico volontario. Gerardo Rosania, candidato al consiglio regionale nella lista “Sinistra al lavoro”, da sindaco di Eboli ingaggiò una battaglia di legalità riuscendo a portare a termine le prime operazioni di abbattimento delle costruzioni abusive sul litorale. Della questione morale in politica ha fatto una bandiera e non può non stigmatizzare duramente quanto accaduto l’altro giorno a Salerno. «C’è da rimanere scioccati – dice – davanti a cose del genere. È l’abbrutimento dell’essere umano. La politica è diventata ormai una cattiva maestra ed un cattivo esempio. Credo che, invece, dovrebbe tornare ad essere seria ed austera. Penso che una riflessione complessiva andrebbe fatta a partire dalla pulizia all’interno delle liste a tutti i livelli».

Rivolgersi a qualcuno, anche a persone poco raccomandabili, per attaccare i propri manifesti elettorali è ormai un’abitudine.

Lo so bene e per certi aspetti ne sono stato vittima. Quando alle Regionali del 2005 mi rifiutai di affidarmi a qualche personaggio strano che gestiva questo servizio, mi sono ritrovato i miei manifesti puntualmente coperti da questa stessa persona. Fare ricorso a questi gruppi “border line” è negativo. Ma la scomparsa dei partiti e della militanza ha portato anche a questo. Da ragazzi comunisti stavamo attenti ai gruppi di fascisti, ora bisogna stare attenti a questi personaggi che, in qualche modo, appaltano il servizio.

Perché i candidati ricorrono a loro?

Pensano di risolvere un problema e intanto sperano in un tornaconto. D’altronde se alcuni investono fino a 400mila euro per una campagna per le Regionali, mentre io l’ultima volta ne ho spesi solo 700 ci sarà un motivo.

Come fermare questi fenomeni degenerativi?

Innanzitutto, occorrerebbe maggiore vigilanza. Poi bisognerebbe avere il coraggio di denunciare questi tipi di meccanismi, ma questo dipende dalla serietà dei candidati. La guerra del manifesto, tra l’altro, non paga nessuno perché sappiamo benissimo che vengono coperti dalla sera alla mattina. Per questo bisogna riformare la politica e farla diventare altra cosa. In ogni caso credo che anche stavolta mi toglierò lo sfizio di attaccare personalmente qualche manifesto». ©RIPRODUZIONE RISERVATA