IL PROCESSO 

«Certificati medici fasulli per il boss» Medico nei guai 

Estorsioni a Scafati, rischia di finire nei guai anche un medico dell’Asl Salerno. La sua posizione è emersa nel corso dell’ultima udienza tenutasi mercoledì al Tribunale di Nocera dinnanzi al...

Estorsioni a Scafati, rischia di finire nei guai anche un medico dell’Asl Salerno. La sua posizione è emersa nel corso dell’ultima udienza tenutasi mercoledì al Tribunale di Nocera dinnanzi al collegio presieduto dal giudice Raffaele Donnarumma. Dalle deposizioni degli ufficiali di polizia giudiziaria che sono stati ascoltati dai magistrati, infatti, sarebbe risultata la presenza del professionista intento a produrre certificazioni fittizie per evitare il carcere ad Antonio Davide, alias “’u messican’“, e a Raffaele Porpora per fargli ottenere i domiciliari. Un particolare emerso da alcune intercettazioni, su cui si è basata l’udienza del processo che vede alla sbarra la famiglia De Maio-Porpora per un giro di estorsioni e usura a diversi cittadini di Scafati e Angri in difficoltà economiche.
Nell’udienza, inoltre, gli uffici di polizia giudiziaria si sono focalizzati sul tenore di vita degli imputati, in particolare di quello di Elvira De Maio, vedova del boss Antonino Porpora. La donna, ritenuta a guida dell’associazione a delinquere, usufruiva di un alloggio popolare ma allo stesso tempo poteva contare su auto di lusso e una disponibilità economica che andava in contrasto con il reddito pari a zero dichiarato allo Stato. Inoltre, dalle indagini della difesa è risultato che il figlio della donna, Raffaele Porpora, aveva venduto un immobile per una cifra superiore a 100mila euro. Una circostanza, questa, che andrebbe palesemente in contrasto con la possibilità di usufruire di alloggi popolari di proprietà del Comune di Scafati.
Spazio anche alle presunte vittime, che hanno raccontato dei tassi di interessi usurari che avrebbero raggiunto anche il 20 per cento in un mese, oltre alle minacce per chi non era in regola con i pagamenti delle rate. Prossima udienza il 21 novembre, con la sentenza attesa invece per il 5 dicembre.(d. g.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA