raggirato un 50enne 

Cerca compagnia sul web e viene truffato

Cerca compagnia femminile su un sito di incontri in rete, ma finisce nella trappola di due truffatori. E’ la disavventura capitata ad un 50enne battipagliese. L’uomo ha pagato una falsa multa ad un...

Cerca compagnia femminile su un sito di incontri in rete, ma finisce nella trappola di due truffatori. E’ la disavventura capitata ad un 50enne battipagliese. L’uomo ha pagato una falsa multa ad un fantomatico agente di polizia postale. Il denaro – 582 euro- è finito su un’anonima carta ricaricabile “postapay”. Solo dopo la vittima si è ravveduta, capendo di essere stato raggirato.
La polizia di Battipaglia hadenunciato per la truffa un 39enne di Chivasso, in provincia di Torino, e un marocchino, che abita nella città piemontese. Un giro anonimo su un sito di incontri, una rapida carrellata agli annunci e poi la decisione di provarci. Quel momento di debolezza è costato non poco al 50enne . Dopo aver visionato il sito e compilato i campi di registrazione, è arrivata sulla casella di posta elettronica una mail. L’oggetto è “Ufficio Polizia Postale”.
Lui crede ad una spam, ma ha paura per quella visita sul sito di incontri. Il contenuto della mail è categorico: pagare subito 582 euro per evitare una denuncia penale. È il panico. Per timore di finire alla berlina e di essere additato come frequentato di siti a sfondo sessuale, il 50enne battipagliese è corso a pagare. Anche perché ha ricevuto sulla sua utenza telefonica una telefonata da un fantomatico poliziotto che lo esortava a pagare subito. Quasi avesse uno sconto. Confuso dal susseguirsi degli eventi, l’uomo è corso a fare il pagamento sulla carta ricaricabile. Solo dopo aver allentato la tensione, si è reso conto della trappola in cui era caduto. Dopo aver contattato la polizia postale di Napoli, la vittima si è presentato al commissariato di Battipaglia, diretto dal vicequestore Imma Acconcia. Gli agenti della sezione anticrimine sono risaliti all’intestatario della ricaricabile e al complice. I piemontesi sono stati denunciati per truffa, estorsione ed usurpazione di funzioni pubbliche. (m. l.)