VERSO LE ELEZIONI

Centrodestra, quattro nomi e un outsider

Caldoro e Martusciello non convincono la Lega, salgono le quotazioni di Sansoni e Pionati. Rimane alla finestra Cirielli

SALERNO - Una poltrona per quattro (più un outsider). Non è il titolo di un film di successo ma l’attuale situazione del centrodestra in Campania, che non ha ancora il candidato presidente della Regione. Finora, infatti, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia non sono riusciti a trovare un’intesa. Colpa dei veti incrociati e dell’incastro con le altre Regioni al voto, che riducono l’autonomia delle scelte e impongono una convergenza d’idee e di opinioni. La Campania è destinata, in base agli accordi di qualche mese fa, a Forza Italia, ma qualora dovesse saltare una sola tessera del complicato puzzle, si rimescolerebbero nuovamente le carte. E cambierebbero pure i diritti di prelazione.

Fatto sta che la Lega continua a bocciare Stefano Caldoro, ritenuto non adatto, nonostante la sua discesa in campo sia stata sponsorizzata direttamente da Silvio Berlusconi. E ritiene inadeguata anche la possibile alternativa, Antonio Martusciello, per questioni di sanzioni al Tg2, quand’era all’Agcom, proprio per aver dato troppo spazio al Carroccio. Perciò, in quest’ultime ore, stanno salendo le quotazioni di 2 giornalisti, entrambi graditi alla Lega: Alessandro Sansoni, consigliere nazionale dell’Ordine, e l’ex parlamentare Francesco Pionati, molto gradito al coordinatore regionale di Forza Italia, Domenico De Siano. E, dal cilindro leghista, dopo gli inutili e vani corteggiamenti al pm anticamorra, Catello Maresca e al giovane armatore Guido Grimaldi, potrebbe spuntare in zona Cesarini un altro imprenditore, questa volta del ramo tessile. Top secret, per il momento, il suo nome, anche se si sa che la sua azienda opera nel Cis di Nola e che è conosciuta in tutta la Campania. La strada, tuttavia, è ancora lunga e irta di difficoltà, tant’è che neanche ieri si è tenuto il vertice, peraltro preannunciato.

Forse ci sarà oggi, ma l’incertezza, anche per fissare una riunione, fa capire come i lavori siano ancora in corso, tant’è che qualcuno dall’interno della coalizione ipotizza che l’intesa sia lontana a venire. Dunque, con queste premesse, difficilmente la fumata bianca ci sarà in questa settimana. Molto più probabile che la partita si chiuda la prossima settimana, a patto che tutte le caselle vadano al loro posto. In teoria non è impossibile che, trovato l’accordo sulle altre Regioni, in Campania cambi la “titolarità” della scelta.

Che, tradotto dal politichese, significa che l’onere e l’onore d’indicare il candidato presidente non sia più ad appannaggio di Forza Italia ma, appunto, della Lega o di Fratelli d’Italia. Tutto è legato a doppio e triplo filo, insomma, a ciò che accadrà in Puglia: nel caso in cui non dovesse scendere in campo Raffaele Fitto, allora Fratelli d’Italia rivendicherebbe proprio la Campania. E, allora, tornerebbe in gioco prepotentemente il questore della Camera, Edmondo Cirielli, investito già da tempo da Giorgia Meloni, che non si è mai ritirato ufficialmente dalla competizione elettorale ma che, in questo periodo, viaggia sottotraccia e senza clamore. Oppure potrebbe essere proprio la Lega, come va rivendicando da tempo Salvini, ad avere il pallino e a dover proporre il suo candidato.

Perciò, presumibilmente, il leade leghista fa melina e prende tempo. Il suo obiettivo, infatti, è quello di portare al tavolo degli alleati una candidatura super partes, in grado di accontentare tutti e capace di trovare il favore dell’elettorato campano. Il tempo, però, stringe e bisogna dare un deciso colpo sull’acceleratore, tenuto pure conto che il centrodestra è l’unica coalizione a non aver sciolto ancora la riserva. Il centrosinistra è in campagna elettorale da mesi e si è stretto attorno al governatore Vincenzo De Luca, riconfermato a furor di popolo, nonostante le titubanze iniziali e il fuoco amico di qualche mese fa. Alla stessa stregua il Movimento 5 Stelle, saltato il patto elettorale con il Partito democratico e tramontata l’ipotesi di candidare il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha virato su Valeria Ciarambino, che è stata scelta dagli iscritti alla piattaforma online dei 5 Stelle.

Gaetano de Stefano