Centro trasfusioni ko Melchionda attacca Squillante e Regione

«Ingiustificati interventi di depotenziamento dell’ospedale» Nel mirino la decisione del direttore sanitario, Minervini

La chiusura pomeridiana del Centro trasfusionale all’ospedale di Eboli conferma i timori del sindaco Martino Melchionda che scende in campo a fianco dei sindacati denunciando per l’ennesima volta il trattamento discriminatorio della Regione nei confronti del nosocomio ebolitano.

Il primo cittadino risponde al sindacalista della Cisl Vito Sparano, che in una lettera chiede un intervento al sindaco sulla disposizione del direttore Minervini che prevedendo la chiusura pomeridiana del centro trasfusionale comprometterebbe l’operatività della chirurgia d’urgenza: «All’indomani dell’esclusione del nostro ospedale dalla programmazione degli interventi predisposti dalla Regione, giunge un nuovo segnale di penalizzazione –stigmatizza il sindaco - di giorno in giorno, apprendiamo di progressivi ed ingiustificati interventi di depotenziamento del nostro presidio. Questa ennesima azione di indebolimento solleva serie preoccupazioni in merito alla permanenza del nostro ospedale».

Con la disposizione del direttore sanitario, Mario Minervini, dal prossimo primo aprile il centro trasfusionale funzionerà solo fino alle 14. Scelte amministrative della direzione sanitaria che secondo il primo cittadino ebolitano sembra rispondano più ad indirizzi politici: «Condivido l’allarme che giunge dai sindacati, come primo cittadino, da lungo tempo, evidenzio le difficoltà dell’ospedale cittadino. La disposizione del direttore sanitario è un nuovo segnale di penalizzazione, che mette a serio rischio l’efficienza del servizio sanitario offerto ai cittadini».

Preoccupazione e determinazione: il sindaco sottolinea la volontà dell’Amministrazione a contrastare il depotenziamento del nosocomio.

Volontà senza molti poteri realmente operativi, però: infatti è lo stesso Melchionda, rispondendo ai sindacalisti della Cisl: »Questa volta a farne le spese è il reparto trasfusionale, i cui orari di servizio e, dunque, anche il personale impegnato, vengono sensibilmente ridotti – chiosa il sindaco – più volte ho evidenziato la volontà politica di distruggere un ospedale da sempre punto di riferimento per l’intera Piana del Sele».

Tira in ballo la Regione guidata dal presidente Caldoro ed il direttore dell’Asl Salerno, Squillante, il sindaco Melchionda che da mesi lancia j’accuse sui tagli al Maria Santissima Addolorata: «confermo, ancora una volta, il mio impegno costante nella salvaguardia del nostro presidio ospedaliero – annuncia il sindaco - chiedo ai sindacati di portare avanti con forza la propria azione, reclamando le dovute risposte a chi ha la reale competenza in ambito sanitario».

Angelica Tafuri

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