A SALERNO

Centro storico, i locali del food nel mirino dei ladri 

In due settimane “visitati” dai malviventi il ristorante “Messico e nuovole”, la pizzeria “Criscemunno” e il “Mago del gelo”

È allarme tra i ristoratori del centro Storico dove, in poco più di un paio di settimane, sono stati messi a segno tre furti. Nel mirino dei ladri: il ristorante “Messico e nuvole”, la pizzeria “Criscemunno” e la gelateria “Il Mago del gelo”. Gli investigatori stanno indagando per scoprire se si tratta di una banda di ladri seriali. Finora, l’unico elemento che accomuna le vittime è il fatto di essere tutti locali del food. Tra l’altro, anche quest’ultimo è un aspetto anomalo perché, di solito, i ristoranti non sono obiettivo dei ladri che sanno bene che l’incasso non rimane nella cassa a chiusura. Il primo locale – in ordine di tempo – ad essere stato “visitato” è stato il ristorante messicano in larghetto Fra’ Giovanni da Salerno.
«Sono entrati nella notte tra sabato 2 e domenica 3 settembre. Avevamo chiuso intorno alle 2 di notte; alle 8 ero davanti al locale per fare le pulizie quando mi sono accorto che un quadro era a caduto e c’erano carte sparse a terra», racconta il proprietario, Vincenzo Botta. «All’ingresso c’era un gran caos, mancava un pc e lo schermo con le comande era stato danneggiato. La scena peggiore – continua – l’ho vista quando mi sono inoltrato nella cisterna (una sala interna del ristorante): c’era sangue dappertutto. Entrando dal lucernaio – spiega – qualcuno di loro deve essersi ferito, anche con una certa gravità, come mi hanno poi confermato i poliziotti della scientifica». Secondo i rilievi, da una prima analisi del modus operandi dei banditi, potrebbero essere più di due e – presumibilmente – non della zona perché, almeno uno di loro, si sarebbe dovuto far curare la brutta ferita che si è procurato introducendosi dal soffitto e avrebbe sicuramente attirato l’attenzione dei residenti della zona. «Non può che trattarsi di balordi – riflette Botta – hanno preso poco più di 100 euro, qualche spicciolo e un pc. Sono più ingenti i danni che il valore della refurtiva. Quello che veramente mi lascia perplesso è che in 20 anni di lavoro, sempre nello stesso posto, mai mi ero dovuto anche solo preoccupare di un fatto del genere. Sono napoletano e per me questa città è sempre stata un’isola felice in cui poter lavorare in tranquillità, per questo mi sembra tutto così assurdo e, probabilmente, i sintomi di una situazione che sta cambiando in negativo. Ho anche pensato – conclude – di mettere delle telecamere ma non sono convinto che possano essere efficaci: basta che questi personaggi si calino un cappuccio sulla testa e diventa praticamente impossibile identificarli». Nel bottino dei ladri c’è anche una bandiera storica del Regno delle due Sicilie alla quale il signor Botta era particolarmente affezionato.
Il secondo locale ad essere preso di mira dai ladri, pochi giorni dopo, è stata la pizzeria Criscemunno, nella zona di via Duomo. Qui i titolari ridimensionano l’accaduto come «una brutta avventura». «Non hanno preso nulla di importante e a noi è interessato soltanto riprendere velocemente l’attività senza che i clienti avessero anche il minimo sentore di quello che era accaduto», chiosa uno dei proprietari. Il terzo furto, nella gelateria dei Mercanti, è stato compiuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Anche qui il danno maggiore è alla saracinesca, il ricavato è di pochi spiccioli e qualche oggetto. Due indizi non fanno una prova, ma tre furti iniziano a mettere in agitazione anche gli altri commercianti che, come Antonio Ventre, si interrogano sull’utilità delle telecamere. «Non è detto che siano risolutive – ragiona il negoziante – e stiamo notando che come dissuasori non sono efficaci. È comunque fondamentale che i commercianti denuncino sempre, anche quando hanno semplicemente dei sospetti o delle avvisaglie. Senza la denuncia le forze dell’ordine non possono nemmeno acquisire i video e far partire le indagini». Più categorico il presidente del comitato Centro storico, Ermanno Minoliti: «Servono più uomini in strada. Chi amministra e vuole incentivare queste attività commerciali deve essere anche in grado di proteggerle».
Eleonora Tedesco
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