Centro storico allo sbando «Ormai è terra di nessuno»

Allarme per i diversi episodi di microcriminalità registrati nelle ultime settimane La rabbia di residenti e negozianti: «Le telecamere non bastano, servono controlli»

SALERNO. «Sapete la verità qual è? Che con la scusa che ci sono le telecamere nessuno se ne frega più niente di noi. Se succede qualcosa è subito pronta la scusa “Ci sono le telecamere, visioneremo i filmati”, ma poi nessuno viene punito, l’inciviltà e la strafottenza perdurano e chi vuole delinquere continua a farlo indisturbato». La tensione nel centro storico cittadino è altissima. Il livello di sopportazione di residenti e commercianti è ai minimi storici e continua ad abbassarsi di giorno in giorno, di rapina in rapina, di furto in furto. La notizia della sparatoria di ieri pomeriggio in via Scaramella, in pieno centro città, giunta al termine di una settimana costellata di episodi criminosi, ha funto da detonatore della rabbia, esplosa in tutto il suo fragore. «Possibile che negli ultimi due mesi ci siano stati colpi, riusciti o falliti poco importa, quasi ogni giorno e si continuino a non vedere divise in giro? Sappiamo che anche le forze dell’ordine hanno i loro problemi però non si può andare avanti così», questo solo uno degli sfoghi raccolti nei vicoli della parte più antica della città dove ormai regna la paura.

«Non nascondo che quando si fanno le otto di sera, chiudo e vado a casa. Quando esco dalla mia rivendita mi guardo in giro con circospezione, col terrore che spunti qualcuno e mi punti un’arma alla gola per prendersi l’incasso. Per tornare a casa non faccio sempre lo stesso tragitto, cambio ogni volta percorso in modo da “disorientare” chi avesse intenzione di aspettarmi in qualche angolo meno illuminato»: i tabaccai sono senza dubbio quelli più preoccupati perché sanno di essere obiettivi sensibili, le vittime “predilette” dei rapinatori che, in questo periodo, stanno mettendo a ferro e fuoco la città.

Quello di via Duomo, a pochi passi dalla caserma della Guardia di finanza, scrolla le spalle e dice: «Non c’è niente da commentare, ormai non c’è più controllo. Purtroppo, però, finquando continuerà a mancare il lavoro questi episodi si ripeteranno a non finire». L’ipotesi di un servizio di vigilanza privata in servizio nel quartiere? «Sarebbe inutile, anzi, servirebbe a dare un’arma in più ai delinquenti che ci metterebbero poco a sfilarla a qualche vigilantes e a impossessarsene».

Meno “fatalista” il tabaccaio di via Botteghelle, già una volta “visitato” dai malviventi: «Se almeno ci fosse il caro vecchio poliziotto di quartiere ci sentiremmo molto più sicuri, avremmo una divisa di riferimento a cui ricorrere in caso di bisogno, invece anche quella piccola certezza ci hanno levato», afferma amareggiato.

Intanto i residenti e alcuni commercianti si stanno organizzando, quanto meno per fare fronte comune contro quest’ondata di delinquenza che sta investendo il quartiere. Lunedì, alle ore 18, è prevista una riunione presso la salumeria “Botteghelle 65” per decidere come affrontare questa emergenza da privati cittadini. (fi.lo.)

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