CATTEDRALE NEL DESERTO

Centro Sportivo Meridionale di San Rufo, un’odissea infinita 

La ditta che ha svolto i lavori per la ristrutturazione della Foresteria denuncia l’esaurimento dei fondi

SAN RUFO. Il Centro Sportivo Meridionale di San Rufo, tristemente noto come cattedrale nel deserto del Vallo di Diano, torna a far parlare di sé per l’ennesima vicenda che potrebbe avere strascichi giudiziari. Nello specifico si tratta dei lavori di ristrutturazione e ampliamento del fabbricato Foresteria. Lavori che al termine della gara di appalto sono stati aggiudicati alla ditta Socim che nei giorni scorsi, attraverso una lettera inviata al Consorzio di Bacino Salerno 3, ai sindaci dei comuni consorziati ed all’onorevole Edmondo Cirielli, ha denunciato non solo il mancato pagamento delle somme dovute per l’esecuzione dei lavori, ma anche una serie di modifiche apportate al progetto iniziale che renderebbero di fatto inutilizzabile i locali della Foresteria.
Tutto ha inizio nel 2014 quando la Regione Campania attraverso la Socim ottiene il finanziamento del progetto per la ristrutturazione ed ampliamento della foresteria. Grazie al Fondo Europeo di sviluppo regionale viene concesso un finanziamento di 4 milioni e 305mila euro e grazie all’accelerazione della spesa viene subito finanziato il 30% pari a circa 1 milione di euro dell’importo totale.
«I lavori commissionati sono stati ultimati, ma ad oggi - si legge nella lettera di denuncia - l’impresa non ha ricevuto le somme spettanti per contratto e per legge, nonostante la Regione abbia provveduto all’erogazione di gran parte delle relative quote e, per questo, l’impresa si trova in grande difficoltà».
La lettera è stata inviata circa due settimane fa ma ad oggi l’azienda napoletana non ha ricevuto alcuna risposta. Nella missiva viene evidenziato come alcune modifiche apportate al progetto iniziale abbiano impedito di completare l’opera perchè avrebbero portato all’esaurimento dei fondi a disposizione.
«Sostanziali modifiche sono state apportate all’opera oggetto del contratto – denunciano i vertici dell’azienda – in essere tra l’impresa e il Consorzio. Tali modifiche però non hanno previsto il completamento definitivo dell’opera; sono state stralciate lavorazioni essenziali, privilegiando finiture superflue, penalizzando – in primo luogo – il Consorzio stesso». Alla base del mancato completamento dei lavori c’è “il totale sconvolgimento del progetto esecutivo di gara e di contratto originato da megalomani idee circa materiali di pregio - si legge nella parte conclusiva della lettera - scelte non condivise con i componenti del Consorzio stesso, incompatibili con le risultanze della gara e del progetto esecutivo ben oltre le disponibilità del quadro economico di appalto”. La Socim sottolinea che se non ci sarà un intervento tempestivo da parte del Consorzio provvederà a rivolgersi all’autorità giudiziaria.

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