La gara

Centro per immigrati nella villa dei boss

Salvato in extremis il finanziamento di 700mila euro: ieri la gara di affidamento per al ristrutturazione del capannone di Villa Falcone e Borsellino. Una corsa contro il tempo per i funzionari...

Salvato in extremis il finanziamento di 700mila euro: ieri la gara di affidamento per al ristrutturazione del capannone di Villa Falcone e Borsellino. Una corsa contro il tempo per i funzionari comunali che dopo la bocciatura estiva del Ministero dell’aggiudicazione alla ditta Roscigno, avevano 60 giorni di tempo per ripetere tutto l’iter e scongiurare la perdita del finanziamento avviato nel 2010 col progetto “Chromo Tutti i colori del mondo” nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Sicurezza per lo Sviluppo, presentato dall’officina Koinè.

Il progetto prevede la ristrutturazione del capannone retrostante la villa in contrada Campolongo, confiscata alla camorra e destinata a finalità sociali, per essere adibito a centro per immigrati. Lavori di adeguamento necessari per la realizzazione di aree di pernottamento, laboratori linguistici, sala multimediale con accesso ad internet, aule per la formazione professionale, aree di socializzazione come indicato nel bando. Prevista anche un’area dedicata all’accoglienza e reinserimento delle donne immigrate maltrattate e la realizzazione di un ambulatorio e del consultorio. Un progetto messo a rischio dal Comitato di Gestione ministeriale che a luglio bloccò l’affidamento alla ditta vincitrice della gara con un’offerta da 224mila euro per mancata applicazione della norma sugli affidamenti pubblici in merito all’utilizzo di manodopera. Una doccia fredda per il Comune che si è attivato per una nuova procedura di gara (ottenendo anche una proroga dei termini per l’avvio dei lavori a febbraio) alla quale hanno partecipato 74 ditte. Ieri l’apertura delle buste: nei prossimi giorni saranno resi noti i nomi delle due ditte arrivate rispettivamente prima e seconda.

Angelica Tafuri