Centro commerciale fermo L’area diventa discarica

Fisciano, i lavori per la creazione del Parco sono bloccati ormai da mesi Tutta la zona è a rischio igienico e sanitario: i residenti chiedono una bonifica

FISCIANO. Cresce l’indignazione dei residenti di Penta sul degrado che caratterizza l’area inizialmente concepita per la realizzazione di un parco commerciale denominato “Le Cinque Porte”. Lo stesso luogo in cui erano stati avviati i lavori di sbancamento e installazione dei blocchi che avrebbero dovuto delimitare le aree commerciali è oggi diventato una discarica.

La struttura è ferma dal 2012 quando venne approvata una delibera consiliare per consentire la convalida di una variante urbanistica per dare il via libera alla realizzazione del parco. Al momento sembra che l’area sia stata sottoposta a sequestro dalla magistratura, che avrebbe avviato delle indagini per far luce sull’assegnazione dell’appalto alla ditta aggiudicatrice.

Le transenne in ferro, posizionate ai margini della carreggiata che delimitano l’area, sono state completamente divelte da agenti atmosferici esterni dovuti soprattutto dalle cattive condizioni meteo che si sono verificate nel corso degli anni e sono diventate un pericolo per automobilisti e pedoni.

La zona in questione è diventata un luogo di abbandono di rifiuti, dove, soprattutto nel periodo estivo, si formano colonie di insetti che costituiscono un rischio igienico sanitario. Inoltre si segnala anche la presenza di erbacce e arbusti che si sono formati nel terreno circostante. I residenti chiedono immediati interventi i per conoscere se ci sono possibilità di sbloccare i lavori e consegnare alla collettività un’opera molto attesa, anche per il rilancio del commercio e dell’economia locali.

Per questo motivo si attende con ansia l’insediamento della nuova amministrazione comunale dopo le elezioni del prossimo 5 giugno.

Infatti, una delle principali richieste che i cittadini di Penta presenteranno al nuovo consiglio comunale, nel momento in cui si insedierà, è quella di fare un intervento di pulizia dell’intera area cercando di capire anche i motivi che hanno bloccato i lavori di un’area che potrebbe costituire un’importante svolta dal punto di vista economico.

Il Siad (Strumento di intervento per l’apparato distributivo) dell’epoca prevedeva ben nove attività commerciali così suddivise: un bar e un ristorante da posizionare all’interno di una torre; due medie strutture inferiori (fino a 1500 metri quadrati) non alimentari; quattro strutture medie superiori (fino a 2500 metri quadrati) non alimentari e una struttura media inferiore alimentare che dovevano essere realizzate all’interno di cinque blocchi strutturali. Adesso in tanti aspettano risposte.

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