Centrale dei rifiuti, il “no” del Consiglio

Ribadita la contrarietà all’impianto a biomasse. Il Comitato: «Andava cambiata la normativa edilizia»

CAPACCIO. Voto unanime del Consiglio contro la realizzazione dell’impianto a biomasse che la società napoletana Biocogein intende costruire in località Sorvella. Ad elencare tutte le motivazioni del no alla centrale, è stato lunedì sera il presidente dell’assise, Domenico Nese. «Il 6 giugno dello scorso anno – sottolinea l’assessore all’ambiente Eustachio Voza - il progetto fu accantonato perché il proponente non era in possesso della disponibilità dei luoghi. Grazie all’impegno di amministrazione e tecnici, si evidenziò che la Biocogein non era titolare di tutta l’area in cui avrebbe dovuto essere realizzato l’impianto, poiché questa era attraversata da una canaletta del Consorzio di Bonifica Sinistra Sele». La Biocogein ha ripresentato il progetto, escludendo l’area occupata dalla canaletta: «Oggi ci troviamo di fronte a un progetto che appare sostanzialmente variato e, di fatto, si è riavviato l’iter – prosegue Voza – vogliamo che le risorse energetiche presenti a Capaccio diventino risposte alle problematiche del territorio, non possiamo e non vogliamo accollarci i problemi di altri territori». Concetti ribaditi dal sindaco Italo Voza: «Denunceremo chi si renderà responsabile, oggi e negli anni futuri, di danni alla salute pubblica dei cittadini».

La delibera approvata verrà inviata anche ai comuni di Albanella, Altavilla, Roccadaspide, Giungano, Agropoli e al presidente della Provincia, Giuseppe Canfora.

Insoddisfatto però il Comitato cittadino “Sorvella Sabatella”: «Avevamo chiesto che si procedesse in consiglio con un’integrazione del regolamento edilizio – afferma Carmine Vona – dove si stabilisse che questo impianto non si poteva fare, rafforzando la vocazione agricola dei fondi, dove deve essere possibile realizzare solo insediamenti agricoli. Tra le righe del deliberato, inoltre, si parla di puntare sul rinnovabile attraverso impianti di biogas senza pensare che gli stessi sono altrettanto dannosi». Nel corso del consiglio a chiedere l’intervento della magistratura sulla vicenda è stato il capogruppo del Pd, Pasquale Cetta: «Ci sono motivi ampiamente sufficienti per chiedere al segretario generale nella sua veste di garante della legalità per il nostro Comune, la trasmissione di tutti gli atti al procuratore aggiunto Antonio Rinaldi, al fine di emettere un provvedimento di sequestro per tutelare un area di pregio e la salute dei cittadini».

Angela Sabetta

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