Censimento a Capaccio Sono seicento gli stranieri

Cancellate decine di immigrati che non vivevano più nelle abitazioni dichiarate Ottenuta la carta d’identità, molti diventano irreperibili e spariscono nel nulla

CAPACCIO PAESTUM. Stranieri presenti sul territorio comunale: al via il censimento e le verifiche a tappeto per accertare che, effettivamente, risiedano a Capaccio Paestum. Solo nel mese di dicembre 2016 sono stati emessi oltre 50 provvedimenti di cancellazione dell’anagrafe per irreperibilità. In tutto il 2016 sono centinaia e centinaia gli stranieri risultati non residenti, la stragrande maggioranza extracomunitari di origine marocchina, algerina e pakistana. A disporre il censimento è stato il responsabile dell’Area 2 del Comune, Antonio Rinaldi. In base alle residenze rilasciate dall’ufficio Anagrafe, gli stranieri sono 600: questo il numero risultante alla banca dati.

Il censimento ha consentito, ad oggi, di cancellare già decine e decine di immigrati risultanti non residenti nelle case dove avevano dichiarato di vivere. I controlli sono stati effettuati attraverso tre sopralluoghi oltre che attraverso la raccolta di informazioni, come quelle rilasciate dai proprietari delle abitazioni date in affitto. Accertata la non residenza, gli stranieri vengono cancellati per irreperibilità e viene fatta una comunicazione alla prefettura. Molti, ottenuta la residenza e la carta di identità, lasciano il territorio. Per ottenere la residenza il cittadino straniero deve presentare una serie di documentazione, tra cui un contratto di affitto regolare. Entro 48 ore, se risulta regolare la documentazione, viene rilasciata la carta di identità, con la quale può richiedere il permesso di soggiorno o un eventuale ricongiungimento con i familiari. Gli accertamenti sulla documentazione e quanto dichiarato dagli stranieri, vengono effettuati a tappeto dalla polizia locale e la carta di identità viene rilasciata dopo 45 giorni.

In realtà, però sono tantissimi coloro che dopo aver ottenuto la carta di identità sono irreperibili e spariscono, come dimostrano i centinaia di provvedimenti di cancellazione dall’Anagrafe. Intanto con i documenti magari hanno già rinnovato il permesso di soggiorno o fatto venire in Italia un congiunto. Una volta cancellato, i documenti non sono più validi e di fatto sul territorio girano persone irregolari. E proprio sulle residenze richieste dagli stranieri e rilasciate dall’ufficio competente nel 2014, su segnalazione del responsabile dell’Area 2, partì un’inchiesta seguita dal pm Oliviero. All’epoca furono accertate delle irregolarità sulla documentazione fornita dagli extracomunitari, che facevano richiesta per ottenere il certificato di residenza.

Angela Sabetta

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