Cemento selvaggio L’area salernitana ha il primato in Italia

Dati allarmanti dal rapporto Ecomafia: 5 reati al giorno Legambiente accusa i Comuni. Arriva il ministro Orlando

POLLICA. Il ministro all’Ambiente, Andrea Orlando, chiude stasera ad Acciaroli la quattro giorni di “Festambiente e Legalità”, il festival di Legambiente organizzato in memoria di Angelo Vassallo. Sul palco allestito al porto, moderati da Enrico Fontana e Sandro Capitani, parleranno di ecomafia, dalle 20.30, Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente; Aldo De Chiara, avvocato generale dello Stato di Salerno; Corrado Carrubba, commissario straordinario dell’Arpa Lazio; Donato Ceglie, della Procura generale di Napoli; Raffaele Piccirillo, gip del Tribunale di Napoli. Un incontro che segue l’allarme sulla criminalità ambientale in Campania lanciato proprio al festival con i dati del rapporto Ecomafia 2013. Con 4.777 reati, 3.428 tra persone denunciate e arrestate,1.153 sequestri, per un giro di affari di 4,5 miliardi di euro gestito da 83 clan e altre 5mila case abusive realizzate nel 2012, la Campania si conferma alla vetta di questo business illegale, con la provincia di Salerno a detenere il triste primato nazionale: 5 reati ambientali al giorno per un totale di 1.809. Nel dettaglio, si tratta di reati collegati al cemento (267 infrazioni accertate e 334 denunciati) e ai rifiuti (43 infrazioni, 145 tra denunciati o arrestati e 58 sequestri effettuati). Un altro primato negativo per la nostra provincia è legato agli incendi: 551, in media 6 roghi al giorno. Ma le preoccupazioni maggiori sono legate al ciclo del cemento. Secondo la Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Salerno, che opera tra le due coste, in un anno sono state denunciate 117 persone e sequestrati 65 beni tra pertinenze, complessi turistici e residenziali, unità immobiliari e ville per un totale di 75.855 metri quadrati e un valore complessivo pari a 19.469.000 euro. Soprattutto nel Cilento.

“C’è da chiedersi come è possibile che un territorio, che vanta tanti riconoscimenti in materia ambientale – si legge nel Rapporto Ecomafia – possa consentire scempi che mettono in pericolo la sua principale risorsa turistica. C’è bisogno di una vigilanza diffusa, sempre più incisiva e costante, da parte dei pubblici amministratori”. L’associazione ambientalista insiste sugli abbattimenti delle costruzioni abusive e sulla necessità che i Comuni – assenti nelle richieste di fondi alla Cassa depositi e prestiti per le demolizioni, o nelle nomine di direttori dei lavori e consulenti tecnici necessari – collaborino con entusiasmo. Secondo i dati del rapporto, le statistiche della Procura generale parlano di 312 abusi da abbattere, ma anche di 169 decreti di archiviazione.

Il dibattito sull’ecomafia sarà preceduto dal Premio Angelo Vassallo, in collaborazione con Anci ed Enel Green Power.

Rosamaria Morinelli

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