Celebrazioni di Sant’Antonio guerra frate Gigino-Servalli

“No” dell’amministrazione a concedere per due mesi l’area davanti al Santuario Il prete: «Grazie di cuore a chi ha negato la festa». Il sindaco: «Il solito arrogante»

È di nuovo scontro tra l’amministrazione cittadina e il santuario di San Francesco e Sant’Antonio. Motivo del contendere, stavolta, proprio i festeggiamenti di Sant’Antonio e lo stop ricevuto da Palazzo di Città. Il motivo è presto detto: non sono solo gli spettacoli pirotecnici programmati da frate Gigino, rettore del convento, a creare più di qualche malumore, ma soprattutto il fatto che il prete ha chiesto per quest’anno l’autorizzazione del Comune ad occupare il parcheggio antistante la chiesa per quasi due mesi.

Inevitabilmente e prevedibile – considerato che tale disposizione priverebbe il centro di un importante punto di sosta creando disagi alla circolazione e pure qualche mancato incasso di troppo alla Metellia Servizi che gestisce l’area – il diniego dell’amministrazione che non si è fatto attendere. E così è partita su Facebook l’invettiva del prete francescano. «Addio festa di Sant’Antonio – ha scritto fra Gigino –. Si ringrazia di cuore coloro che hanno negato lo spettacolo di luci mondiale a piazza San Francesco che avrebbe portato decine di migliaia di visitatori da tutta l’Italia e ancora per aver vietato lo spettacolo al castello perché essendo troppo bello avrebbe fatto sfigurare qualcuno». Il riferimento è all’ormai assodata competizione tra i due spettacoli di fuochi pirotecnici previsti ogni anno a giugno a distanza di pochi giorni. Da un lato quelli di Sant’Antonio, organizzati dal convento, e dall’altro quelli tradizionali e folkloristici di Monte Castello.

Ma, come hanno fatto immediatamente sapere da Palazzo di Città, dietro al “no” ci sarebbero ben altre motivazioni. «Padre Luigi – ha chiarito il sindaco Vincenzo Servalli – aveva richiesto un’autorizzazione a partire dal 5 maggio e fino a fine giugno per installare nel parcheggio antistante il Santuario una gigantesca struttura luminosa che già in passato ha creato problemi di sicurezza e rispetto alla quale ho ricevuto parere negativo dal comando di Polizia locale e una nota di danno alla Metellia di almeno 40mila euro. Alla luce di questa follia ho negato l’autorizzazione chiedendo di limitare il progetto a un numero più contenuto di giorni. Nessuno vuole cancellare la festa di Sant’Antonio, come dice lui. Ma bloccare per due mesi quell’area non è proprio possibile. A margine di questo – continua Servalli – ho negato i fuochi a Monte Castello per un semplice motivo: a Cava si è sempre sparato una volta all’anno in occasione dei festeggiamenti per il Santissimo Sacramento e bisogna riprendere questa tradizione. Fu un’eccezione il permesso in deroga concesso dalla precedente amministrazione, ora intendo riportare la normalità».

Insomma, reduce già da una passata e analoga disputa con il rettore del Santurio lo scorso anno, Servalli è ben intenzionato a non darla vinta a fra’ Gigino. «Un atteggiamento come al solito arrogante, il suo – conclude Servalli – io prego per lui e spero che non esageri perché stavolta non sono disposto ad accettare le sue contumelie».

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