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«Ceglia e Laierno nella gang dei rapinatori»

Il pentito Contaldo parla dell’organizzazione specializzata negli assalti ai portavalori

PAGANI. “Gaetano Ceglia e Enrico Laierno detto "paparella" hanno la capacità mentale di organizzare le rapine”: a sostenerlo Sandro Contaldo il neo pentito paganese collegato, ieri mattina, in videoconferenza con il Tribunale di Nocera per testimoniare nel processo che vede imputati Antonio Cascone, Gaetano Ceglia, Mario De Maio, Enrico Laierno, Alfonso Manzo e Mario Zottoli. Le rivelazioni di Sandrino ‘o pazz - così era chiamato negli ambienti della mala paganese, negli anni ’90 - sono state acquisite su richiesta del pubblico ministero della Dda, Vincenzo Montemurro, con il consenso degli avvocati difensori. I sei imputati sono accusati di aver messo a segno una serie di rapine a blindati portavalori in provincia di Salerno e Contaldo ha raccontato a partire da novembre scorso, alcuni episodi che riguardano gli imputati, suoi ex sodali.

Nelle dichiarazioni raccolte nel carcere di Ariano Irpino, Contaldo - tra gli altri - parla anche di Ceglia e Laierno, rapinatori ‘storici’ paganesi, già coinvolti in altre indagini per rapine ai portavalori. Contaldo conferma questo dato e sostiene che, a Pagani, esisteva un gruppo che si occupava esclusivamente di rapine. «Vincenzo Contaldo nel ,97 - si legge nei verbali - venne da me per chiedermi il permesso perché stava organizzando la rapina al furgone portavalori a Nocera Inferiore e io gli consigliai di portare alcuni miei affiliati, Enrico Laierno e Bernardino Veneziano». È continua: “Gli dissi ‘Portati Enrico Laierno, portati Bernardino Veneziano, Gaetano Ceglia’, lui se li portò poi parteciparono, però non con ruolo operativo i fratelli Tortora, Napolano Gennaro e via dicendo. Lui recepì questi miei consigli, gli diedi il permesso. Le rapine erano discorsi che potevano entrare e non rientrare nel discorso camorristico, poiché lui operava, perché in quel momento io comandavo anche su Nocera in quel periodo perché bisogna andare a periodi per non fare equivoci, Nocera era scoperta me l’ero presa io in mano».

Contaldo racconta dei personaggi che all’epoca del suo predominio tra Pagani e Nocera avevano delle specialità criminali, tra questi proprio due degli imputati nel processo che è arrivato in dirittura di arrivo dinanzi ai giudici del Tribunale di Nocera Inferiore.

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